
Un collegamento tra la corsa ad intensità moderata e effetti che sembrano positivi sul cervello è stato scoperto da un team di ricercatori dell’Università di Tsukuba, Giappone. Nello specifico i ricercatori hanno scoperto che 10 minuti di corsa ad intensità moderata possono avere un effetto positivo sul flusso del sangue nei pressi di vari loci della corteccia prefrontale bilaterale. Si tratta di aree cerebrali che hanno un ruolo primario per quanto riguarda il controllo dell’umore e le funzioni esecutive.[1]
Corsa ed effetti sul cervello
Che l’attività fisica possa avere effetti positivi sull’umore era una conclusione a cui erano arrivati già diversi studi precedenti ma, come fa notare il comunicato dell’Università giapponese, spesso la forma di attività fisica presa in considerazione era il ciclismo. La corsa, per quanto riguarda gli effetti su queste importanti aree del cervello, non era quasi mai stata analizzata come unico esercizio fisico in tal senso. Eppure è una delle attività fisiche più praticate.
In realtà lo stesso successo evolutivo del cervello degli esseri umani è strettamente correlato alla capacità di sostenere questa importante forma di sforzo che, a sua volta, è stata fondamentale nel corso dell’evoluzione umana per la mera sopravvivenza.
Corsa richiede controllo dell’equilibrio, del movimento e della propulsione
I ricercatori hanno voluto esaminare gli effetti della corsa su zone del cervello che hanno un ruolo importante nel controllo dell’umore e delle funzioni esecutive. Hideaki Soya spiega che la corsa richiede un certo controllo dell’equilibrio, del movimento e della propulsione.
È consequenziale, quindi, una attivazione neuronale maggiore in quelle aree della corteccia prefrontale collegate a queste funzioni. Tuttavia i ricercatori hanno voluto dimostrarlo con il metodo scientifico.
L’esperimento
Hanno quindi usato i dati di vari partecipanti impegnati in vari compiti. I partecipanti dovevano elaborare, nel corso di specifici test, diverse informazioni scartando informazioni “estranee”. I ricercatori misuravano le differenze nei tempi di risposta (effetto Stroop) oltre ad altri parametri. Alcuni dei partecipanti, prima di sottoporsi a questi test, dovevano effettuare 10 minuti di corsa ad intensità moderata.
I ricercatori scoprivano che i soggetti che avevano corso per una decina di minuti mostravano una riduzione significativa del tempo di risposta. Notavano, parallelamente, un aumento dell’attivazione neuronale della prefrontale bilaterale nel corso dei test. Infine notavano un umore migliore nei soggetti che avevano corso.
Si tratta di una conferma che, dopo uno sforzo moderato come la corsa, entrano in gioco, quando si devono elaborare informazioni, anche le regioni corticali prefrontali, quelle che hanno un ruolo nella regolazione dell’umore, come spiega Chorphaka Damrongthai, il primo autore dello studio.