
È difficile dire cosa sia davvero uno stagno. Secondo Wikipedia è un’area d’acqua “più piccola di un lago”. Va da sé che una definizione del genere non possa essere considerata come scientifica e comunque è una definizione che dà adito a potenziali equivoci abbastanza evidenti. Un nuovo studio cerca di “mettere una pezza” a questa mancanza fornendo quella che è la prima definizione di stagno basata sui dati.
Stagni e confusione scientifica
Meredith Holgerson, un’assistente professoressa di ecologia e biologia evolutiva è una delle autrici dello studio pubblicato su Scientific Reports in cui il team cerca di definire cosa sia in realtà uno stagno. Come spiega la ricercatrice, manca una vera definizione universale e ciò provoca confusione. Finché la confusione resta delimitata in un ambito non scientifico, il danno è ridotto. Ma quando si tratta di ricerche scientifiche, usare una parola piuttosto che un’altra per concettualizzare un significato può fare una certa differenza. Ad esempio, spiega la ricercatrice, definizioni di stagno diverse tra loro possono portare a modellazioni diverse per il rilascio di carbonio tra le varie agenzie governative mondiali.
95% dei corpi idrici fermi rappresentato da stagni
Secondo quanto riferisce il comunicato della Cornell University il 95% dei corpi idrici fermi in tutto il globo possono essere considerati come stagni. Si tratta di un corpo idrico piccolo ed “umile” che molto spesso non viene anche considerato per quanto riguarda i programmi di monitoraggio o di protezione. Non riuscire neanche a definirli, e quindi a distinguerli dai laghi o dalle altre tipologie di zone umide, come le paludi, di certo non aiuta. La ricercatrice ha analizzato più di 500 studi scientifici scoprendo che le definizioni molto spesso erano qualitative e si basavano sul concetto di dimensioni del corpo non stabilite a priori. La ricercatrice è giunta alla conclusione che gli stagni mostrano funzioni ecologiche distinte dai laghi oppure dalle zone umide.
La definizione di stagno
Gli stagni, come hanno scoperto i ricercatori, sono corpi idrici che possono avere alte concentrazioni di nutrienti e flussi di metano più elevati
Prendendo in qualsiasi diverse caratteristiche tra cui le dimensioni, la profondità, la respirazione, i livelli della clorofilla, le emissioni di gas serra, le temperature, la vegetazione e altre ancora, i ricercatori sono giunti alla conclusione che gli stagni possono essere definiti come “corpi idrici piccoli (al massimo di 5 ettari), poco profondi (al massimo di 5 metri), con meno del 30% di vegetazione emergente”
Tuttavia la Holgerson è sicura di una cosa: ci vogliono nuovi studi, “in particolare per esaminare i confini tra zone umide, stagni e laghi”.
Note e approfondimenti
- A functional definition to distinguish ponds from lakes and wetlands | Scientific Reports (DOI: 10.1038/s41598-022-14569-0)