
I soggetti che soffrono di grave apnea ostruttiva del sonno sembrano essere caratterizzati da un rischio più grande di andare incontro alla malattia COVID-19 secondo quanto riporta un articolo di HealthDay News in relazione ad un nuovo studio condotto da ricercatori del Kaiser Permanente Southern California.[1]
Gli stessi ricercatori hanno fatto un’ulteriore scoperta: il tempo durante il quale il paziente usava la maschera a pressione positiva continua delle vie aeree, la cosiddetta maschera CPAP, nel corso del sonno risultava inversamente proporzionale al rischio di COVID-19. Più le persone analizzate dello studio usavano questa maschera, più diminuiva il rischio di COVID-19.[1]
I ricercatori, guidati da Dennis Hwang, uno pneumologo, hanno lavorato sui dati di circa 82.000 persone provenienti dagli Stati Uniti e che si sono rivolte ai medici per disturbi vari del sonno tra il 2015 2020.[1]
I ricercatori scoprivano che l’apnea notturna non trattata poteva essere collegata ad un tasso più alto di rimanere infetti dal virus della COVID-19. Secondo Hwang i risultati conseguiti da questo studio supportano i benefici fisiologici che può procurare la terapia CPAP.
Lo studio è stato presentato nel corso di un controllo line organizzato dall’American Thoracic Society.[1]