La ricerca di nuovi anticorpi che possono rivelarsi utili per contrastare il virus che causa la COVID 19 è entrata ormai da diversi giorni nel vivo e quasi quotidianamente ci sono notizie di nuovi passi avanti effettuati dagli scienziati.
Il team di ricercatori di Xavier Saelens, virologo del Centro per la Biotecnologia Medica dell’Università di Gand, collaborando con il laboratorio di Jason McLellan dell’Università del Texas ad Austin, annuncia l’isolamento di un nuovo anticorpo che riesce a legarsi al virus SARS-CoV-2, il coronavirus della COVID-19.
Questo anticorpo si lega a un epitopo della proteina spike del SARS-CoV-2 e, almeno in laboratorio, lo neutralizza, cosa che infonde un certo livello di fiducia nella creazione di un potenziale farmaco antivirale.
Nello studio, pubblicato su Cell, vengono descritte le modalità e il punto preciso in cui l’anticorpo si lega alla proteina del virus. La proteina spike è una di quelle più importanti perché permette a virus stesso di introdursi nelle cellule del corpo infettato. Neutralizzando questa proteina, si può neutralizzare il virus e proprio per questo questa proteina è l’oggetto di studio, in questo momento, di molti laboratori di tutto il mondo.
Un anticorpo, inoltre, a differenza del vaccino, offre una protezione praticamente immediata (anche se non a lungo termine come il vaccino). Il vantaggio è palese: il paziente non deve produrre i propri anticorpi così come deve avvenire con il vaccino.
“Questo è un passo avanti molto importante nella lotta contro COVID-19, reso possibile unendo le forze del mio e del team di Nico Callewaert (VIB-UGent Center for Medical Biotechnology)”, spiega Saelens.
Ora i ricercatori stanno preparando la fase di test preclinico onde comprendere la validità di eventuali trattamenti per gli esseri umani.
Approfondimenti
- Towards antibodies against COVID-19 (IA)
- Structural Basis for Potent Neutralization of Betacoronaviruses by Single-Domain Camelid Antibodies: Cell (IA) (DOI: /10.1016/j.cell.2020.04.031)