
Il naso dei bambini sembra contrastare meglio il SARS-CoV-2, il virus della COVID-19, secondo uno studio realizzato da ricercatori dell’Università del Queensland.[1] Detto studio è stato pubblicato sulla rivista PLoS Biology.[2]
Bambini mostrano sintomi meno gravi rispetto agli adulti nella COVID-19
I ricercatori hanno in particolare scoperto che il rivestimento all’interno del naso dei più piccoli ha una capacità maggiore di inibire l’infezione del nuovo coronavirus rispetto a quanto fanno i nasi delle persone adulte. La ricerca è stata realizzata dalla Dott.ssa Kirsty Short secondo la quale questo potrebbe essere uno dei principali motivi per i quali i bambini hanno dimostrato di poter combattere meglio la COVID-19.
In effetti le ragioni per le quali i bambini hanno sintomi minori e in generale più lievi, rispetto alle persone adulte, per quanto riguarda l’infezione da COVID-19 non sono ancora conosciute appieno.[1]
L’esperimento con le cellule del naso
La ricercatrice, insieme ai colleghi, ha prelevato cellule del rivestimento nasale da 23 bambini e da 15 persone adulte, tutti i soggetti sani. In laboratorio ha esposto questi campioni cellulari al virus SARS-CoV-2 notando che il virus stesso tendeva replicarsi di meno nelle cellule nasali dei bambini.[1]
Ipotesi
I motivi? Secondo la ricercatrice potrebbe trattarsi di un adattamento migliore ai microrganismi infettivi come i batteri e i virus durante l’infanzia. In sostanza durante i primi anni di vita un’esposizione maggiore a questi microrganismi “allena” il rivestimento interno nasale dei bambini che riesce a creare risposte pro infiammatorie maggiori. Oppure potrebbero esserci delle differenze metaboliche tra i bambini e gli adulti e queste differenze altererebbero le modalità con le quali geni combattono i microrganismi.[1]
Tendenza meno pronunciata nella variante Omicron
Tuttavia la stessa ricercatrice ha scoperto che questa tendenza era meno visibile nella variante Omicron del virus. Questo può significare che, con la futura evoluzione del virus, questa maggiore protezione su cui possono contare i bambini potrebbe venire ancora meno. È difficile dirlo: saranno necessari ulteriori studi.[1]