
Uno studio che mostra che l’idrossiclorochina non ha particolari effetti benefici, rispetto alle sostanze placebo, nel prevenire la malattia COVID-19 è stato pubblicato sul New England Journal of Medicine, come riferisce un comunicato apparso sul sito della scuola medica dell’Università del Minnesota.
Gli scienziati in questo caso hanno determinato che questa sostanza non era in grado di prevenire lo sviluppo della COVID-19 meglio di una sostanza placebo.
In più, il 40% dei soggetti che hanno partecipato allo studio mostrava degli effetti collaterali, anche se non gravi, come mal di stomaco, diarrea o nausea. Effetti collaterali più gravi non venivano riscontrati.
Lo studio è stato avviato il 17 marzo ed è stato effettuato su 821 soggetti sani, provenienti da Stati Uniti e Canada, dopo che erano stati esposti a persone con COVID-19, ad esempio un membro della propria famiglia oppure un operatore sanitario.
Alla metà dei partecipanti veniva somministrata l’idrossiclorochina per cinque giorni mentre l’altra metà dei partecipanti riceveva una sostanza placebo. Nè partecipanti nè i ricercatori sapevano chi erano i soggetti che avevano assunto l’idrossiclorochina o la sostanza placebo.
Alla fine i ricercatori scoprivano che circa il 12% di coloro a cui veniva somministrata l’idrossiclorochina sviluppava poi la COVID-19 rispetto al 14% di coloro che avevano assunto la sostanza placebo. Gli stessi ricercatori fanno notare che non si tratta di una differenza statistica e che se anche questa esistesse, si tratterebbe di trattare 42 persone con idrossiclorochina per prevenire una sola infezione. I ricercatori non scoprivano poi ulteriori benefici.
“Il nostro obiettivo era di rispondere alla domanda se l’idrossiclorochina funzionasse per prevenire la malattia o non funzionasse”, spiega David Boulware, autore senior dello studio nonché esperto di malattie infettive dell’università americana. “Sebbene siamo delusi dal fatto che ciò non abbia impedito [l’insorgere della] COVID-19, siamo lieti di essere stati in grado di fornire una risposta conclusiva. Il nostro obiettivo era quello di trovare una risposta.”