
I coyote stanno diventando più aggressivi perché sempre più presenti nel contesto cittadino e perché si nutrono sempre di più di cibo prelevato dalla spazzatura: è questa la conclusione a cui è arrivato un nuovo studio condotto dal ricercatore Scott Sugden.
Il ricercatore ha analizzato il microbioma intestinale di 76 coyote, endemici di contesti sia urbani che suburbani, e li ha messi a confronto.
Ha scoperto che quelli che sono soliti vivere maggiormente in ambienti urbani mostravano una dieta molto più povera di proteine, quelle proteine presenti nella selvaggina che fanno invece parte della dieta naturale dei coyote che vivono in ambienti più selvaggi.
Negli stomaci degli animali il ricercatore ha trovato varie tracce che mostravano indubbiamente la provenienza del cibo: hamburger, rimanenze provenienti da fast-food, burrito e altro ancora, cibo che sicuramente non risulta molto nutriente per un coyote.
Inoltre ha analizzato anche i gruppi batterici presenti negli intestini trovando in particolare una quantità minore di Fusobacterium.
Già in passato qualche ricerca ha vagamente associato una quantità minore di questo batterio negli intestini all’aggressività nei cani ed è quindi naturale fare lo stesso collegamento anche per quanto riguarda i coyote.
Inoltre negli stomaci dei coyote “di città” il ricercatore ha trovato una maggiore prevalenza, di circa il doppio, della tenia Echinococcus multilocularis, un parassita che i cani da compagnia potrebbero facilmente introdurre nel proprio corpo tramite le feci dei coyote e che, proprio per i cani domestici, può risultare fatale.