Creata nuova farina che potrebbe sostituire carboidrati raffinati

Pane con PulseON al microscopio: si possono notare le cellule vegetali della farina PulseON mescolate con glutine (in arancione) e amido di frumento (in verde) (credito: Food Hydrocolloids, 2020, 106565, ISSN 0268-005X, DOI: 10.1016/j.foodhyd.2020.106565)

Un nuovo ingrediente alimentare, una sorta di nuova farina, è stata sviluppata da un team di ricercatori Quadram Institute e del King’s College di Londra. Questo nuovo alimento ha lo scopo di sostituire i carboidrati raffinati in vari alimenti che, soprattutto nelle diete occidentali, vengono praticamente consumati ogni giorno.

Questo nuovo ingrediente, denominato PulseON, differentemente dalla normale farina usa delle particolari fibre alimentari, prelevate dai ceci, grazie alle quali è possibile rallentare la risposta degli zuccheri presenti nel sangue agli alimenti trasformati soprattutto mantenendo livelli alti di amido resistente negli alimenti più trasformati e lavorati.

I ricercatori hanno già sperimentato pezzi di pane di grano bianco fatto con questa particolare “farina” ottenendo una riduzione della risposta glicemica nei partecipanti al pane di circa il 40%. E questo senza particolari effetti collaterali per quanto riguarda il cambiamento del gusto, nell’aspetto del prodotto nella sua consistenza.
Secondo i ricercatori alimenti a base di PulseON, da introdurre in nuove tipologie di pane o di altri prodotti alimentari a base di carboidrati, potrebbero rivelarsi molto utile per tutti quei pazienti intendono controllare i livelli di zucchero nel sangue, dunque per tutti quei pazienti che soffrono di diabete di tipo 2.

Un nuovo studio, presentato su Food Hydrocolloids, descrive questo nuovo prodotto alimentare e le fasi sperimentali durante le quali i partecipanti mostravano risposte glicemiche inferiori quando la farina di frumento del pane che mangiavano veniva sostituita da PulseON.
“Incorporare il nostro nuovo tipo di farina nel pane e in altri alimenti di base offre l’opportunità di sviluppare la prossima generazione di prodotti alimentari a basso indice glicemico per sostenere le misure di salute pubblica per migliorare la salute attraverso diete migliori”, spiega Cathrina Edwards, una ricercatrice del Quadram che sta partecipando al progetto.

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