Creato nuovo rivestimento spray isola e uccide virus e batteri sulle superfici

Credito: kurhan, Shutterstock, ID: 119504830

Uno spray che respinge i batteri e i virus uccidendoli tramite materiali microscopici è stato sviluppato da un team di ricercatori dell’Università di Sydney e di quella di Melbourne. Come spiega il comunicato emesso sul sito dell’Università di Sydney, i ricercatori hanno realizzato un nuovo spray che funziona respingendo i virus e i batteri tramite una barriera piena d’aria e poi li uccide se questo stesso strato viene danneggiato.

Come funziona il rivestimento spray antivirus

Una volta applicato lo spray esso crea una superficie che respinge l’acqua. Questo fa sì che gli agenti patogeni rimangano intrappolati nelle stesse goccioline e non possano diffondersi sulla superficie del materiale su cui lo stesso spray è stato spruzzato. E se questa prima barriera fallisce, spiegano i ricercatori, si attiva una “esplosione” di ioni, grazie ad alcuni nanomateriali appositamente progettati, che uccide i batteri che sono riusciti a fuoriuscire dalle goccioline.

Alternativa utile ai normali disinfettanti

Secondo lo stesso comunicato questo nuovo rivestimento è un’alternativa utile ai normali disinfettanti, di quelli che si vedono in commercio. Questi ultimi spesso risultano inefficaci perché richiedono la riapplicazione regolare. Quello sviluppato dai ricercatori dei due istituti australiani, invece, è uno “strato superficiale permanente”, come riferito nel comunicato, utile in particolare per proteggere le superfici. Inoltre non sembra procurare effetti collaterali dannosi; quest’ultima proprietà e il fatto che fornisce protezione in maniera più stabile e per periodi più lunghi potrebbero essere le caratteristiche principali che potrebbero fare di questo prodotto uno dei più usati in commercio per proteggere le superfici dagli agenti patogeni.

Applicabile nei luoghi pubblici o sulle superfici più toccate

Lo stesso strato potrebbe essere applicato in quei posti in cui il pubblico è più a contatto, sostanzialmente quelle superfici che si toccano di più come i pulsanti degli ascensori, le ringhiere delle scale o le superfici presenti negli ospedali e in altri luoghi pubblici. I virus che si appoggiano sulle superfici e poi possono reintrodursi di nuovo nel corpo umano dopo il contatto sono tra quelli che rappresentano una delle cause principali di infezione in tutto il mondo, come spiega David Nisbet, uno degli autori dello studio che è stato pubblicato su Advanced Science.[2]

Alcuni virus possono rimanere attivi sulle superfici per settimane

Alcuni virus, una volta che si sono appoggiati sulla superficie, possono rimanere attivi, nel senso che possono trasmettere l’infezione una volta entrati in contatto con il corpo (di solito perché poi con le mani si toccano gli occhi o la bocca), anche per una settimana, spiega Antonio Tricoli, professore della scuola di ingegneria biomedica dell’Università di Sydney che ha partecipato allo studio. Anzi ci sono virus come i reovirus, che spesso possono causare diarrea o raffreddore, possono rimanere sulle superfici anche per diverse settimane. Questi virus possono causare veri e propri focolai nelle strutture sanitarie e nelle case di cura.[1]

Note e approfondimenti

  1. Scudo COVID: rivestimento spray per schermare le superfici da virus, batteri – Università di Sydney
  2. Shielding Surfaces from Viruses and Bacteria with a Multiscale Coating – Ashok – Advanced Science – Wiley Online Library (DOI:/10.1002/advs.202201415)
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