
La crescita normale di Sargassum pelagico, definita anche alga bruna galleggiante, nelle acque dell’Oceano Atlantico settentrionale nel corso degli ultimi anni sarebbe stata causata da una aumentata disponibilità di azoto, disponibilità a sua volta aumentata per cause naturali ma anche antropiche. È il risultato di un nuovo studio pubblicato su Nature Communications[2] secondo il quale sarebbero state anche le acque reflue a fornire il maggior quantitativo di azoto che poi queste alghe hanno usato per crescere a dismisura e infestare letteralmente le coste delle isole caraibiche, del Golfo del Messico, della Florida meridionale e di alcune aree costiere dell’Africa.[1]
I ricercatori dell’Harbour Branch Oceanographic Institute della Florida Atlantic University hanno utilizzato un database di dati, relativi anche a campioni di sargasso prelevati direttamente dalle acque, la cui raccolta è cominciata negli anni 80 del secolo scorso per stimare e analizzare i cambiamenti drammatici relativi alla presenza di questa alga nelle acque dell’Atlantico settentrionale.[1]
I dati degli anni 80 sono stati poi confrontati con quelli raccolti dal 2010. I ricercatori si accorgevano che la percentuale di azoto è aumentata, in questo periodo, in maniera significativa, di circa il 35%. Contemporaneamente c’è stata una diminuzione della presenza di fosforo.
“I dati del nostro studio supportano non solo un ruolo primario per la limitazione della produttività del fosforo, ma suggeriscono anche che il ruolo del fosforo come nutriente limitante è rafforzato dagli aumenti relativamente grandi dell’apporto di azoto ambientale dal deflusso terrestre, dagli input atmosferici e possibilmente altre fonti naturali come la fissazione dell’azoto”, spiega Brian Lapointe, l’autore senior dello studio ed esperto di sargasso nonché professore presso la suddetta università americana.[1]
Secondo i ricercatori una delle cause sarebbe da ricercare anche nelle emissioni diossido di azoto (NOx) causate dalle attività umane, una emissione che risulta cinque volte più grande rispetto a quella dei tempi preindustriali. Questa emissione è causata soprattutto dal settore della produzione dell’energia e della combustione di biomasse. Dagli anni 80, la produzione di azoto fertilizzante sintetico è aumentata di nove volte e quella di fosfato di tre volte.
La cintura di sargasso dell’Atlantico sarebbe stata supportata, nella sua crescita a dismisura, da questi aumenti di azoto e fosforo provenienti da una moltitudine di fonti, dagli scarichi nei fiumi Congo, Rio delle Amazzoni e Mississippi nonché dalla combustione di biomasse derivanti dalla vegetazione nell’Africa centrale e meridionale. Un’altra causa sarebbe da addebitare anche alla deposizione atmosferica della polvere saariana.