
Un nuovo rapporto reso pubblico dall’informatico britannico Scott Helme mostra che sono sempre di più i siti Web infettati dai malware che cercano di utilizzare la potenza di calcolo dei server per procacciare valute virtuali come bitcoin.
Secondo l’informatico, attualmente sono più di 4000 i siti Web infettati con malware di questo tipo, alcuni anche importanti come quelli dei tribunali federali degli Stati Uniti.
Sono molto difficili da individuare perché, a differenza di altri malware, operano “sullo sfondo”, non rubano dati ma cercano solo di ricavare profitto andando a “minare” le cripto valute.
Di solito questi malware infettano un particolare plug in oppure un software insito nel server stesso che ospita il sito. in questo modo non c’è bisogno di infettare migliaia di siti Web ma solo il sito Web da cui tutti scaricano il contenuto.
Attualmente già una società di software inglese, la TextHelp, ha disattivato un particolare software sospettato di essere stato utilizzato illegalmente dagli hacker per generare cripto valuta.
Già il mese scorso la Cisco aveva avvertito che questa tipologia di hacking sta aumentando in maniera esponenziale.