La Danimarca, che dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea è diventata la più grande produttrice di petrolio della stessa Unione, dichiara che dal 2050 non effettuerà più trivellazioni nel mare del Nord per esplorare i fondali mani di alla ricerca di petrolio e gas naturale.
Anche la Danimarca, così come molti altri paesi del Nord Europa, infatti, intende diventare un riferimento per la futura transizione energetica che da molti governi mondiali è oramai ritenuta inevitabile.
La comunicazione è stata resa pubblica dal ministero dell’energia danese in un comunicato.
La Danimarca produce circa 100.000 barili di petrolio al giorno, molti di meno della vicina Norvegia, che ne produce 1,4 milioni, e del Regno Unito, che ne predice un milione, due nazioni che però non fanno parte dell’Unione Europea.
A differenza della Norvegia, la produzione di petrolio da parte della Danimarca, in ogni caso, era in declino già da anni e, nel corso degli ultimi 10 anni, è stata addirittura dimezzata come riporta la AFP. La maggioranza dei giacimenti petroliferi risultati dalla Danimarca si trovano al largo della costa occidentale, a circa 150 km dalla costa. Anche la produzione di gas sta rallentando, segno del fatto che la stessa nazione danese intende seriamente porre fine all’era dei combustibili, come tra l’altro ha fatto intendere nella dichiarazione il ministro dell’energia Dan Jorgensen.