
Il deep learning è un procedimento informatico sempre più utilizzato in varie aree dell’automazione, ad esempio nel riconoscimento automatico di volto delle immagini. Tuttavia un gruppo di ricercatori del laboratorio IBM Research di Dublino sta studiando come utilizzare questa modalità di intelligenza artificiale per apprendere i movimenti delle onde oceaniche.
Comprendere in anticipo il movimento di queste ultime si può rivelare molto importante in vari settori, a cominciare dal trasporto (avere contro le onde oceaniche può rallentare la velocità, per esempio) per finire con quelli relativi agli studi degli animali marini (esistono diverse specie che si diffondono nei mari e si riproducono proprio grazie al moto delle onde marine).
Tuttavia prevedere le onde oceaniche risulta sempre difficile in quanto sono caratterizzate da diversi fattori, ad esempio dall’aumento o dalla diminuzione delle maree, dalla forza dei venti che soffiano in superficie, dalla profondità, dall’altezza delle onde, eccetera.
Poter ricreare modelli numerici analizzando tutti questi fattori richiede ovviamente un’elevata capacità computazionale. Ed è proprio qui che entra in gioco il processo della deep learning che si basa proprio su dati già acquisiti e in parte sull’esperienza.
Il gruppo ha sviluppato un framework di apprendimento profondo che fornisce un’accelerazione del 12.000 percento su questi modelli basati sulla fisica a livelli di accuratezza comparabili. Il tutto con un enorme riduzione delle spese di calcolo, una cosa che permette di introdurre nella fase del calcolo un numero maggiore di condizioni o fattori di natura fisica, geometrica o temporale.