I casi globali di demenza potrebbero triplicare entro l’anno 2050 secondo uno studio pubblicato su The Lancet Public Health. Questo aumento, secondo i ricercatori dell’Università di Washington, sarebbe da ricondurre in particolare alla crescita della popolazione e all’aumento della durata media della vita e dunque della durata di quella fase della vita caratterizzata da processo di invecchiamento.
Impennata nell’Africa subsahariana
Secondo Emma Nichols, una ricercatrice dell’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) a Washington, l’autrice dello studio, si potrebbe registrare in particolare una impennata nell’Africa subsahariana che potrebbe mettere in difficoltà seriamente i servizi sanitari di queste aree e quindi anche le economie, notoriamente già non molto prospere in questa regione.
Nell’Africa subsahariana l’aumento previsto sarebbe addirittura del 357% con i casi di demenza che potrebbero passare da 660.000 nel 2019 a più di 3 milioni nel 2050. I paesi più colpiti, secondo le stime effettuate dallo studio, sarebbero Gibuti, Etiopia e Sud Sudan.
Accesso all’istruzione migliorerà ma ciò non basterà
Si tratta di uno studio, come specifica lo stesso comunicato dell’università americana, che annulla quelli che comunque sono miglioramenti previsti per quanto riguarda l’accesso globale all’istruzione, un fattore che notoriamente fa da contrasto alla diffusione della demenza. Questi miglioramenti nell’accesso all’istruzione potrebbero essere letteralmente “spazzati via” dai tassi di invecchiamento di cui sopra nonché dagli aumenti previsti per quanto riguarda l’obesità, il livello di glicemia e il fumo, altri fattori che potrebbero essere la causa di altri 6,8 milioni di casi di demenza.
153 milioni di casi di demenza
In totale, secondo la ricercatrice, entro il 2050 potremmo trovarci a 153 milioni di casi di demenza con gli aumenti maggiori che potrebbero registrarsi in Africa e in Medio Oriente.
La ricercatrice ha usato i dati provenienti da 204 paesi. Ha anche calcolato che le donne saranno le più colpite, una cosa che comunque seguirebbe il modello già in atto attualmente. L’aumento più contenuto si registrerebbe nella regione asiatica del Pacifico, un’area dove i miglioramenti relativi all’istruzione e in generale agli stili di vita saranno maggiori rispetto alle altre.