
Un’interessante teoria sul rapporto tra il microbioma intestinale e la depressione è stata proposta da un team di ricercatori della Case Western Reserve University, dell’University Hospitals Cleveland Medical Center (UH), del BIOHM Health LLC e del Louis Stokes Cleveland VA Medical Center. Lo studio è stato Frontiers of Nutrition.[2]
Aumento di ansia e depressione durante la pandemia
Durante la pandemia di COVID-19 c’è stato un netto aumento delle prescrizioni di farmaci antiansia, di quelli antidepressivi e di quelli per l’insonnia. Come spiega Mahmoud A. Ghannoum, uno degli autori principali dello studio, si è trattato di un aumento che ha dimostrato quanto grande è stato l’effetto, e quanto immediato, della pandemia sulla salute mentale.
Depressione: è utile analizzare anche microbioma?
Esaminando vari studi passati sulla salute mentale sul collegamento tra l’intestino e il cervello, i ricercatori sono giunti alla conclusione che queste prove suggeriscono che per comprendere diversi dei motivi che possono portare alla depressione bisogna analizzare anche il microbioma, in particolare quello dell’intestino. Gli stessi ricercatori premettono, comunque, che ulteriori ricerche andranno eseguite per comprendere maggiormente questo eventuale collegamento.
Che cos’è il microbioma
Il microbioma è l’insieme di tutti i microrganismi che possono vivere all’interno dei nostri corpi. Con questa parola spesso si intende il microbioma dei batteri che risiedono nei vari tratti dell’intestino e in questo caso si parla di “microbioma intestinale”.
Sono diversi gli studi che hanno dimostrato che esiste, effettivamente, un collegamento tra i microbi che vivono nel nostro intestino e il cervello. Queste due sezioni dei nostri corpi, infatti, comunicano letteralmente tra di loro.
Questa comunicazione avviene bidirezionale mente tramite segnalazioni neurali, percorsi infiammatori e segnalazioni ormonali.
Microbioma può avere effetti di anche sulle emozioni
Alcuni di questi studi, inoltre, hanno dimostrato che il microbioma intestinale può avere un effetto anche sulle nostre emozioni. Non è dunque folle pensare che possa esistere un collegamento tra un aumento di rischio della depressione e modifiche o quantomeno caratteristiche del microbioma intestinale.
Ghannoum rimarca quanto sia difficile, ancora oggi, trattare efficacemente la depressione. Lo stesso scienziato aggiunge: “La ricerca attuale che affronta la diagnosi e il trattamento della depressione e dei disturbi dell’umore è in corso, ma ha bisogno di più tempo per sviluppare le complessità legate al modo in cui trattarli”.
Depressione e microbioma: esiste un collegamento?
Secondo lo scienziato le prove del collegamento tra i disturbi depressivi e il microbioma intestinale starebbe nel fatto che la composizione dello stesso microbioma dell’intestino nei soggetti con disturbi depressivi sembra risultare a volte interrotto oppure mancante di appropriati livelli di microrganismi benefici: “Riteniamo che incoraggiare la crescita di tali microrganismi benefici e riequilibrare il microbioma intestinale negli individui possa essere un passo promettente per aiutare le persone ad alleviare la loro depressione attraverso l’asse intestino-cervello”.