
Un percorso per la rigenerazione dell’insulina all’interno delle cellule staminali del pancreas è stato scoperto da un team di ricercatori della Monash University. Secondo il comunicato della stessa Monash si tratterebbe di un passo avanti molto importante per quanto riguarda il trattamento del diabete, sia di tipo 1 che di tipo 2, attraverso la rigenerazione (quindi non con un trapianto) delle cellule che producono insulina.
Ricercatori hanno “riattivato” cellule staminali del pancreas
I ricercatori sono riusciti a riattivare, in laboratorio, le cellule staminali del pancreas prelevati da un donatore con diabete di tipo 1 trasformandole in cellule staminali che secernono insulina. Le cellule pancreatiche erano state prelevate dal corpo di una ragazza di 13 anni con diabete di tipo 1 e insulino-dipendente deceduta.
Primo approccio
Si tratta solo di un primo approccio in laboratorio e ulteriori studi andranno effettuati per rendere la procedura più efficace ma in linea di principio sembra funzionare: un giorno potrebbero essere sostituite, nei diabetici di tipo 1, quelle cellule che producono insulina e che vengono distrutte con altre cellule che fanno lo stesso lavoro, cellule rigenerate.[1]
Nuove terapie contro il diabete
Secondò Sam El-Osta, uno dei ricercatori impegnati nello studio, questi risultati suggeriscono un passo avanti per lo sviluppo di nuove terapie contro il diabete molto importante. Poter ripristinare la produzione di insulina nel pancreas dei diabetici potrebbe forse portare alla fine delle fastidiose iniezioni giornaliere di insulina.[1]
Trapianto delle isole pancreatiche
Ad oggi una terapia efficace sembra essere solo il trapianto di tutto il pancreas o delle isole pancreatiche (gruppi di cellule del pancreas che producono ormoni, tra cui la stessa insulina). Ma si parla sempre di trapianti e ci si deve sempre basare sulle donazioni. A causa della carenza di donatori, quindi, si tratta di opzioni abbastanza limitate. Proprio questo gli scienziati si stanno concentrando sempre di più su una opzione nuova, quella della sostituzione delle cellule beta perse dai diabetici attraverso l’utilizzo delle cellule staminali.[1]
Ci vorranno comunque diversi passaggi
Keith Al-Hasani, un altro degli autori dello studio, fa capire che ci vorranno comunque diversi passaggi prima di arrivare a bere terapie applicate sulle persone. Innanzitutto bisogna ideare dei protocolli per isolare ed espandere queste cellule ma, nonostante questo, si tratta di un passo molto importante in quel lungo tragitto che potrebbe portarci ad un trattamento persistente e che funzioni per il diabete, di ogni tipologia.[1]