Un team di ricercatori dell’Università del Connecticut ha fatto una scoperta molto interessante riguardo al diabete di tipo 2 e ai tentativi che potrebbero essere fatti in futuro per contrastare questa malattia. I ricercatori hanno scoperto che eliminando cellule vecchie, di quelle disfunzionali, dette anche “senescenti”, presenti nel grasso umano si possono alleviare alcuni sintomi del diabete di tipo 2 e forse anche di altre malattie di tipo metabolico.[1]
Il problema delle cellule senescenti
Come chiarisce il comunicato sul sito dell’università americana, le cellule del corpo umano si rinnovano in maniera costante. Quelle più vecchie muoiono e vengono sostituite da cellule nuove. Se qualcosa non va come dovrebbe andare le cellule vecchie e danneggiate continuano ad esistere. Si chiamano “cellule senescenti” e non sono innocue in quanto possono avere un’influenza negativa sulle altre cellule. Tra le influenze negative c’è anche l’alterazione delle modalità con le quali le cellule gestiscono zuccheri e proteine.[1]
Diabete di tipo 2 e cellule senescenti: collegamento nel grasso
Il diabete di tipo 2 sembra avere diversi collegamenti con il problema delle cellule senescenti e, come i ricercatori hanno scoperto i ricercatori dell’Università del Connecticut nel corso dei loro studi, questi collegamenti sembrano essere particolarmente presenti nelle cellule del grasso.
I ricercatori, guidati da Ming Xu, hanno fatto esperimenti sui topi obesi ottenendo risultati “drammatici”. La terapia sui topi obesi funzionava così bene che se funzionasse in maniera simile anche sugli esseri umani si potrebbe parlare di “trattamento rivoluzionario”, come riferisce lo stesso comunicato.[1]
Combinazione di due farmaci sperimentali: dasatinib e quercetina
Il metodo si basa su una combinazione di due farmaci sperimentali: dasatinib e quercetina. Negli esperimenti su colture di cellule umane in laboratorio, prelevati da tessuti di soggetti umani obesi, questi due farmaci potevano uccidere le cellule senescenti. Negli esperimenti sui topi i tessuti grassi umani provocavano problemi metabolici senza il trattamento con i due farmaci. Nei topi trattati con i due farmaci, invece, gli effetti negativi nel tessuto adiposo venivano quasi del tutto eliminati.[1]
“Farmaci possono rendere sano il grasso umano”
“Questi farmaci possono rendere sano il grasso umano, e questo potrebbe essere fantastico”, spiega Xu. Si attendono, naturalmente, studi clinici, possibilmente su larga scala, per capire gli effetti sul diabete di tipo 2 nei soggetti umani.
Intanto i ricercatori si stanno concentrando su un gruppo di cellule senescenti che esprimono livelli molto alti di p21, un inibitore della chinasi ciclina-dipendente. Si tratta di uno dei marcatori più importanti per capire il livello di senescenza cellulare. Gli esperimenti sui topi mostrano che l’eliminazione di queste cellule senescenti (tramite i suddetti farmaci) per una volta al mese procura effetti molto marcati nell’alleviare il diabete.[1]