
Come rileva un nuovo comunicato pubblicato dall’Università del Missouri, un team di ricercatori, provenienti anche dalla Georgia Tech e dall’Università di Harvard, descrive, in un nuovo studio, un trattamento per il diabete di tipo 1 su modelli animali il cui utilizzo è definito come “efficace”. Il nuovo trattamento sviluppato dai ricercatori tende a prevenire il rigetto durante il trapianto delle cellule del pancreas che producono l’insulina.
Le cellule del pancreas produttrici di insulina, denominate anche isole pancreatiche, possono essere infatti trapiantate da un donatore ad una persona ricevente, come spiega il comunicato. Il nuovo studio suggerisce che ciò può essere fatto senza che ci sia bisogno di farmaci immunosoppressori a lungo termine.[1]
Soggetti con diabete di tipo 1 possono avere un sistema immunitario che funziona male
Haval Shirwan, un professore di salute infantile e microbiologia molecolare e immunologia, uno degli autori prinipali dello studio, spiega che i soggetti con diabete di tipo 1 possono avere un sistema immunitario che funziona male. Il diabete di tipo 1 comincia a svilupparsi proprio quando il sistema immunitario inizia a fare degli sbagli: può cominciare ad etichettare le cellule del pancreas che producono insulina come delle unità patogene e comincia Distruggerli. Si crea una condizione in cui la capacità del corpo di produrre o di usare l’insulina viene ridotta.[1]
L’insulina
L’insulina è un importante ormone perché regola le quantità di zucchero che possono scorrere nel sangue. La perdita del controllo dei livelli di zucchero può poi portare ad altre condizioni dannose come malattie cardiache, danni ai reni oppure agli occhi, come spiega il comunicato di università americana.[1]
Particelle di idrogel sintetiche
I ricercatori usano particolari particelle di idrogel sintetiche denominate microgel. Il microgel usato dai ricercatori contiene una proteina immunomodulante denominata SA-FasL. Questa proteina modula la risposta immunitaria del corpo e consente alle cellule che producono insulina e che vengono poi trapiantate di operare in sicurezza. I ricercatori hanno svolto gli esperimenti sui primati non umani. Sugli animali venivano trapiantate le cellule produttrici di insulina. Il microgel creato dai ricercatori “insegnava” al sistema immunitario degli animali ad accettare l’innesto e quindi non avveniva il rigetto, cosa che rendeva possibile non utilizzare gli immunosoppressori.[3]
Fenomeno dell’apoptosi
I ricercatori si sono concentrati sul fenomeno dell’apoptosi, un fenomeno che le cellule immunitarie a “canaglia” e che può causare diabete.
“Un tipo di apoptosi si verifica quando una molecola chiamata FasL interagisce con un’altra molecola chiamata Fas su cellule immunitarie canaglia e le fa morire”, spiega Esma Yolcu, un’altra delle autrici della ricerca. “Pertanto, il nostro team ha aperto la strada a una tecnologia che ha consentito la produzione di una nuova forma di FasL e la sua presentazione su cellule di isole pancreatiche trapiantate o microgel per prevenire il rigetto delle cellule canaglia. Dopo il trapianto di cellule insulari pancreatiche che producono insulina, le cellule canaglia si mobilitano nell’innesto per la distruzione, ma vengono eliminate da FasL che coinvolge Fas sulla loro superficie”.[1]
Assunzione di farmaci immunosoppressori
Questo nuovo metodo, qualora fosse applicabile anche sugli esseri umani, potrebbe permettere di rinunciare, anche per tutta la vita, all’assunzione di farmaci immunosoppressori. Si tratta di farmaci che possono avere effetti avversi, come spiega Shirwan: con la nuova tecnologia sviluppata dai ricercatori si è trovato un modo per addestrare il sistema immunitario a non rifiutare le cellule trapiantate.[1]