Diabetici più a rischio di fratture ossee, in special modo dell’anca

Radiografia di una frattura dell'anca (credito: Booyabazooka, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons)

Le persone con diabete sono caratterizzate da rischi maggiori di fratture ossee: lo conferma un nuovo studio stavolta condotto da ricercatori dell’Università di Sheffield in collaborazione con ricercatori ha Sutter Health.
I ricercatori sono in particolare giunti alla conclusione che le persone con diabete di tipo 1 sono di base più a rischio delle persone con diabete di tipo 2.

Tuttavia poi con l’utilizzo di insulina e con un periodo prolungato con diabete di tipo 2, anche per le persone con diabete di tipo 2 il rischio si può alzare più o meno allo stesso livello con la differenza che si assottiglia sempre di più.
Il maggior rischio di fratture ossee, dunque, si va a giungere ad una lunga serie di complicanze, già ampiamente note, che caratterizzano questa patologia sempre più diffusa.

I ricercatori hanno analizzato i dati di varie milioni di persone relative ad un grosso database riscontrando un aumento del rischio di frattura nei diabetici sia per l’anca sia per quanto riguarda le fratture non vertebrali. Per quanto riguarda le fratture all’anca, il rischio maggiore nella popolazione più giovane (sia per il tipo 1 che per il tipo 2).

“Le fratture possono essere molto gravi, specialmente nelle persone anziane. Le fratture dell’anca sono le più gravi in quanto causano una disabilità così elevata. Circa 76.000 persone nel Regno Unito soffrono di una frattura dell’anca ogni anno e si pensa che circa il 20% delle persone morirà entro un anno dalla frattura. Molti altri non riprendono completamente la mobilità e per molte persone può causare una perdita di indipendenza”, spiega Tatiane Vilaca, ricercatrice del Mellanby Center for Bone Research dell’Università di Sheffield che ha guidato lo studio.

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