
Afferma di essere “allergica alla gravità” ma in realtà si tratta di una sindrome riguardante il sistema vascolare già conosciuta, come riferisce un nuovo articolo di Forbes. L’articolo di Forbes si rifà ad alcune dichiarazioni apparse in prima istanza in un articolo su Zenger News. Nell’articolo si racconta il caso di una ventottenne, Lyndsi Johnson, che, nell’intervista, ha usato proprio questa fase per descrivere la condizione di cui soffre: “sono allergica alla gravità”.
Sindrome da tachicardia ortostatica posturale
Si tratta in realtà della sindrome da tachicardia ortostatica posturale (postural orthostatic tachycardia syndrome, POTS), una condizione caratterizzata da un aumento anormale della frequenza cardiaca quando ci si trova in piedi. Nei casi più gravi può provocare stordimento, nebbia cerebrale, visione molto offuscata, debolezza e affaticamento che possono portare anche allo svenimento. Si tratta di una condizione che, nei casi più gravi, può essere altamente debilitante perché il non poter stare in piedi per molto tempo può inficiare nettamente sulla vita quotidiana.[1][2]
Il caso di una ventottenne
Nell’articolo la ventottenne dichiara di non poter stare in piedi per più di tre minuti senza accusare sintomi di svenimento o di debolezza estrema. Proprio per questo è costretta a stare a letto quasi per tutto il giorno, fino a 23 ore. I sintomi, come spiega la stessa Johnson, sarebbero cominciati nell’ottobre del 2015 ma poi sono peggiorati fino a quando le è stata diagnosticata la sindrome da tachicardia ortostatica posturale nel febbraio del 2022.[1]
La condizione dipende dal sistema cardiovascolare
Naturalmente non si tratta di un’allergia in quanto la condizione non è legata al sistema immunitario che risponde a qualche elemento “cattivo”. La condizione dipende dal sistema cardiovascolare non riesce a permettere un flusso di sangue sufficiente che arrivi alla testa e ciò si caratterizza soprattutto quando il soggetto che soffre di questa condizione si mette in piedi. La testa è il punto più alto del corpo e quindi quello più difficile da raggiungere da parte del sistema vascolare. Nelle persone sane il sistema cardiovascolare riesce a mantenere il flusso sanguigno praticamente in ogni singolo punto del corpo e con ogni posizione del corpo stesso. Lo fa tramite un complesso di fibre nervose che interagiscono con i vasi sanguigni e con il cuore affinché si contragga e batti a ritmi più veloci o meno veloci, a seconda del bisogno.[1]
Causa della sindrome
Nei soggetti che soffrono della sindrome, invece, il sangue tende a rimanere nella parte più bassa del corpo. La causa della sindrome è al momento conosciuta, si sospettano anche possibili infezioni virali. La stessa diagnosi, spiega Forbes, non è facile perché bisogna escludere tante altre condizioni che possono essere legate al sistema cardiovascolare.[1]