Dieta di Okinawa: cos’è e come seguirla

Zuppa di miso (derivato della soia gialla), uno dei piatti tipici della dieta di Okinawa

Si chiama dieta di Okinawa ed è una delle diete che stanno incontrando maggiormente l’apprezzamento del pubblico negli ultimi anni, in particolare in Occidente. Definita come la “dieta giapponese che allunga la vita”, questa dieta ha incontrato il favore del pubblico anche perché non è troppo complessa e non richiede sacrifici enormi.

Longevità: questo è il segreto

Vi siete mai chiesti perché in Giappone, o meglio in alcune zone di questo paese, vi sono regioni che possono contare il più alto numero di centenari nel mondo? Secondo molti la causa è da ricercare nello stile di alimentazione.
In effetti i dati non mentono: se il più grande numero di centenari in rapporto alla popolazione può essere riscontrato in una sola regione geografica, va da sé che le abitudini alimentari debbano fossero considerate come la variante principale da prendere in considerazione.

Che cos’è la dieta di Okinawa

In particolar modo, quando si parla di questo argomento, si prende spesso in considerazione Okinawa. Questa città e la sua zona circostante rappresentano infatti una delle zone con i tassi più elevati in quanto a longevità e con i tassi più bassi per quanto riguarda obesità e malattie croniche come quelle cardiache, il diabete il cancro.
Il segreto, secondo i ricercatori, sta nella cosiddetta dieta di Okinawa, uno stile di alimentazione che caratterizza Okinawa e le isole circostanti. Questa dieta si basa sull’utilizzo di molta verdura e frutti di mare e su pochissimi alimenti trasformati. Inoltre la dieta prevede porzioni moderate durante pasti, magari aumentando il numero di pasti stessi durante la giornata.

Alimenti tipici della dieta di Okinawa

Tra gli alimenti più popolari della dieta di Okinawa ci sono carboidrati ricchi di fibre come le patate dolci e gli spaghetti di grano saraceno.
Si possono poi trovare verdure a foglia verde, cavoli, alimenti a base di soia, come il tofu, frutti di mare e alghe, come kombu e hijiki, funghi shiitake e melone amaro.

Carne

Per quanto riguarda la carne, gli abitanti di Okinawa e dintorni nei consumano molto poca e quella che va per la maggiore è quella di maiale (notevole è il soki, una specialità costituita da costolette di maiale in umido con cartilagine ancora attaccata servite spesso con l’Okinawa soba, una zuppa di noodles), seguita da quella di manzo e di capra.

Soki servito con noodles in brodo (credito: ayustety – flickr)

Dolciumi

Dolci? Gli abitanti di Okinawa li consumano solo in occasioni speciali e lo zucchero in generale tende a non far parte della loro dieta. tra i dolci tradizionali, venduti più che altro come souvenir ai turisti, ci sono i chinsuko, un biscotto fatto con strutto e farina, e i sata andagi, pastelle fritte fatte con farina, zucchero e uova.

Sata andagi (credito: Ocdp, CC0 1.0, via Wikimedia Commons)

Cottura a vapore e cibo saltato in padella

Altra particolarità della dieta di Okinawa sta nel fatto che molti alimenti vengono cotti a vapore oppure saltati in padella molto rapidamente.
Fino a questo punto sembrerebbe una dieta priva quasi completamente di grasso ma c’è da aggiungere che questo viene comunque consumato tramite il pesce che può contare sull’omega-3.

Dieta di Okinawa: una filosofia piuttosto che una dieta per dimagrire

Gli abitanti di Okinawa non seguono queste diete per perdere peso ma per seguire un insegnamento confuciano denominato “hara hachi bu”: mangia finché non sei soddisfatto, non fin quando sei pieno. In generale, non vivere per mangiare ma mangia per vivere.

Come seguire una dieta simile a quella di Okinawa

Naturalmente molti di questi alimenti sono tipici del Giappone e qui in Occidente, soprattutto in Italia, sono difficili da trovare.
C’è però qualche strategia tramite la quale ci si può avvicinare molto alla dieta di Okinawa. Innanzitutto bisogna quasi del tutto rinunciare agli zuccheri, soprattutto agli snack zuccherati e alle bevande zuccherate. Gli snack dovrebbero, per esempio, essere sostituiti da frutta o noci.

Inoltre potrebbe essere consumato molto più te (naturalmente non zuccherato) come quello di gelsomino, il tè verde oppure il tè nero.
E ancora si potrebbe fare ricorso in molti casi alle patate dolci e agli alimenti derivati da queste ultime. Preferibile il riso integrale rispetto a quello bianco così come gli spaghetti e in generale la pasta di grano saraceno rispetto a quella classica.

Non dovrebbero poi mancare le verdure e i funghi senza dimenticare le proteine a base vegetale derivanti dai legumi. Si tratta di una dieta poco grassa, forse troppo, e dunque, per evitare carenze sotto questo profilo, sarà bene consumare almeno una porzione di pesce grasso ogni settimana. Carne rossa? Solo una volta ogni tanto.
Per la frutta si può far ricorso ad ananas, papaya, mango, frutto della passione e tanto limone.

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