Dieta mediterranea e pesticidi nelle urine, la connessione scoperta in studio norvegese

Credito: Einladung_zum_Essen, Pixabay, 4171369

I ricercatori dell’Università di Oslo hanno messo a raffronto gli effetti su diversi partecipanti di una dieta mediterranea normale con quelli di una dieta mediterranea biologica, ossia la stessa dieta ma con cibi coltivati con il metodo biologico. Hanno scoperto che la prima era caratterizzata da un apporto più grande di residui di pesticidi nelle urine rispetto alla seconda nel corso degli esperimenti effettuati con 27 giovani partecipanti.

Dieta mediterranea preferita da molte persone

La dieta mediterranea è in effetti preferita da molte persone perché basata sul consumo di molta verdure e molta frutta oltre ad altri alimenti indubbiamente sani come cereali integrali, legumi, noci e pesce insieme ad un po’ di vino che, in piccole quantità, male non fa.[1] Tuttavia quando si tratta di alimenti coltivati il pericolo di incorrere in residui di pesticidi e sostanze chimiche usate per contrastare patogeni o i fattori ambientali è sempre dietro l’angolo e questo studio lo conferma.

Lo studio

I ricercatori hanno scelto 27 studenti britannici che portavano avanti una normale dieta occidentale, dunque non una dieta mediterranea. I soggetti sono stati inviati in una fattoria di Creta e qui sono stati divisi in due gruppi: il primo doveva seguire una dieta mediterranea che vedeva l’assunzione di alimenti coltivati in maniera ordinaria. Il secondo gruppo doveva seguire una dieta mediterranea con alimenti coltivati biologicamente. L’esperimento durava cinque settimane.[1]

I risultati

I ricercatori esaminavano sia gli alimenti che l’urina dei partecipanti (sia prima della partenza per Creta che alla fine dell’esperimento) scoprendo che i residui contaminanti erano più alti nel gruppo della dieta mediterranea normale, di circa tre volte.[2]
Scoprivano, nello specifico, che nel gruppo della dieta mediterranea convenzionale i membri vedevano un aumento dell’escrezione degli insetticidi, degli organofosfati e dei residui di piretroidi.[1]

Limiti dello studio

I ricercatori, tuttavia, non hanno analizzato gli eventuali effetti di questi residui di contaminanti ambientali sul corpo dei partecipanti. Inoltre, come riferisce nel comunicato dell’università norvegese Per Ole Iversen, professore del Dipartimento di Nutrizione, lo studio non è molto ampio. In pratica i ricercatori non stanno lanciando un avvertimento contro la dieta mediterranea non biologica.
Ci vorranno studi simili condotti però su un numero di persone molto più ampio e su un campione molto più diversificato per capire cosa conviene di più: portare avanti una dieta mediterranea non biologica, una dieta che comunque apporta diversi benefici, o portare avanti una dieta non mediterranea, ad esempio quella nordeuropea, evitando però il maggior apporto di pesticidi.[2]

Note e approfondimenti

  1. Diet and food type affect urinary pesticide residue excretion profiles in healthy individuals: results of a randomized controlled dietary intervention trial | The American Journal of Clinical Nutrition | Oxford Academic (IA) (DOI: 10.1093/ajcn/nqab308)
  2. Alphagalileo > Item Display (IA)
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