Dieta mediterranea può ridurre rischio di secondo attacco cardiaco

Credito: Florencia Potter, Pexels, 402007

Un’altra ricerca sottolinea gli aspetti positivi della dieta mediterranea in relazione alla salute cardiovascolare. In questo caso la ricerca è stata effettuata da ricercatori dell’Università di Córdoba, dell’Ospedale Universitario Regina Sofia e dell’Istituto di ricerca biomedica Maimonides di Cordoba (IMIBIC).
Nello studio su PLOS Medicine vengono rimarcate le proprietà positive di questa dieta sulle malattie di tipo cardiaco non solo in chiave preventiva, cosa già analizzata da altri studi, ma anche sui pazienti che sono già malati. Nello specifico i ricercatori hanno scoperto che si rivela utile per ridurre il rischio di conseguire un altro infarto a seguito di non primo evento.

Gli esperimenti

Allo studio hanno preso parte 1002 persone che avevano già avuto un infarto miocardico acuto. Queste persone sono state seguite per un anno. Hanno scelto persone che già avevano avuto un attacco di cuore in quanto hanno probabilità più grandi di averne degli altri rispetto pazienti sani.

Primo gruppo: dieta mediterranea

I ricercatori hanno diviso i partecipanti in due gruppi: al primo gruppo veniva imposta la dieta mediterranea. Quest’ultima è una dieta che fa grosso uso di olio di oliva extravergine, di frutta e di verdura che gli stessi pazienti dovevano mangiare ogni giorno.
Inoltre dovevano aggiungere tre porzioni di legumi, tre di pesce e tre di noci ogni settimana. Dovevano inoltre ridurre il consumo della carne, soprattutto quella rossa, e di grassi tra cui margarina e burro nonché i cibi con troppo zucchero.

Secondo gruppo: dieta con basso contenuto di grassi e con più carboidrati complessi

Ai partecipanti del secondo gruppo veniva invece riferito di seguire una dieta con basso contenuto di grassi, sia vegetali che animali, e di aumentare l’assunzione di carboidrati complessi. Anche questi ultimi dovevano ridurre il consumo di carne rossa e potevano consumare latticini ma solo a basso contenuto di grassi. Dovevano inoltre evitare le noci e ridurre il consumo di dolci e pasticcini.

Analisi effettuate

A seguito del periodo della dieta, i ricercatori effettuavano queste tipologie di analisi: misuravano la capacità di vasodilatazione delle arterie, valutavano il livello di danno permanente dell’endotelio e misuravano la capacità riparazione delle arterie con le cellule progenitrici endoteliali.

Risultati

Come spiega José López Miranda, coordinatore del team di studio, i componenti del gruppo della dieta mediterranea mostravano una migliore funzione dell’endotelio con arterie più flessibili e che meglio si adattavano a quelle situazioni in cui c’è bisogno uno flusso sanguigno maggiore (ad esempio durante l’esercizio).
Inoltre chi aveva seguito la dieta mediterranea mostrava una riduzione drastica del danno all’endotelio, anche nei pazienti più gravi. Secondo i ricercatori si tratta di vantaggi, quelli apportati dalla dieta mediterranea, che possono ridurre nettamente la probabilità di un ulteriore attacco di cuore dopo un primo evento.

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