Dieta vegetariana e depressione, il nuovo studio australiano

Credito: mahbubhasan , Pixabay, 6780396

Alcune interessanti dichiarazioni della ricercatrice Megan Lee, una psichiatra nutrizionale, sono state rilasciate dalla Bond University, Australia.[1] La ricercatrice, insieme ad altri colleghi, ha realizzato un nuovo studio a sua volta apparso su BMJ Nutrition, Prevention & Health,[2] che si concentra sulla qualità della dieta vegetariana in relazione alla salute mentale. La ricercatrice spiega che non tutte le diete vegane o vegetariane sono salutari nel senso che possono esistere diete a base vegetale di bassa qualità. Queste ultime, come i suoi studi hanno suggerito, possono infierire sulla salute mentale.[1]

Alimenti vegetali trasformati e lavorati

La ricercatrice spiega infatti che diversi dei prodotti che i vegetariani possono mangiare sono alimenti di natura vegetale ma trasformati, lavorati o del tutto raffinati. E consumare livelli troppo alti di alimenti vegetali trasformati viene considerato come un fattore di rischio per l’aumento della depressione, spiega la ricercatrice.
“C’è una percezione generale che seguire una dieta a base vegetale sia intrinsecamente salutare, ma come ogni dieta si riduce a ciò che si mette in bocca”, spiega la Lee.[1]

I dati

La ricercatrice ha analizzato qualità della dieta il livello di salute mentale di 219 persone che praticavano veganesimo o vegetarianismo in Australia. I soggetti hanno dovuto rispondere a vari questionari riguardo alle loro abitudini alimentari e sulla loro depressione eventuale.
I partecipanti avevano un’età compresa tra i 18 e i 44 anni. Circa il 14% dei soggetti riferiva di avere sintomi di depressione.[1]

Risultati

La ricercatrice notava che i soggetti che erano più abituati a mangiare frutta fresca, verdura fresca, noci, semi, legumi e cereali integrali mostravano un rischio di depressione più basso rispetto agli altri soggetti che, pur essendo vegani vegetariani, mostravano di portare avanti diete a base vegetale ma di più bassa qualità.
Secondo la ricercatrice ad avere un ruolo nelle diete a base vegetale di alta qualità sono determinati composti maggiormente presenti nei prodotti freschi o comunque meno lavorati e trasformati, come carboidrati complessi, fibre, probiotici e antiossidanti.

Passare a dieta vegetale di alta qualità non utile contro depressione

La ricercatrice scopriva anche che passare ad una dieta a base vegetale di alta qualità non poteva essere considerato come un metodo efficace per i soggetti che già soffrivano di depressione. Questo significa che una dieta vegetale di alta qualità sembra avere un ruolo più che altro protettivo e non curativo o comunque utile per contrastare una condizione depressiva già in corso.
In ogni caso, come spiega lo stesso studio, nuovi studi andranno effettuati perché “è necessario comprendere i potenziali meccanismi degli effetti attraverso i quali una dieta a base vegetale può influenzare i sintomi depressivi”.[2]

Vegani e vegetariani più vulnerabili alla depressione

La ricercatrice spiega anche che vegani e vegetariani sono maggiormente vulnerabili alla depressione probabilmente per la loro visione della vita ma anche perché di solito sono i soggetti più giovani a portare avanti stili alimentari del genere e quindi soggetti più suscettibili alle problematiche relative alla salute mentale rispetto agli adulti. “Pensiamo che questo (sensibilità alla depressione) potrebbe essere dovuto al fatto che i vegani e i vegetariani tendono ad essere più consapevoli delle questioni esterne – benessere degli animali, preoccupazioni ambientali – e possono essere ostracizzati socialmente a causa della loro scelta di dieta”.[1]

Note e approfondimenti

  1. Vegetarian diet quality influences mental health (IA)
  2. Plant-based dietary quality and depressive symptoms in Australian vegans and vegetarians: a cross-sectional study | BMJ Nutrition, Prevention & Health (IA) (DOI: 10.1136/bmjnph-2021-000332)
Condividi questo articolo

C’è un errore?

Hai trovato un errore in questa pagina? Segnalacelo!

Disclaimer notizie

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L’autore non è responsabile di altri siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.

Notizie scientifiche.it usa i cookie per migliorare l'esperienza di navigazione (Leggi di più)


Dati articolo