Spesso gli atleti modificano la propria attività introducendo maggiori quantità di contenuti proteici o di cibi ad alto contenuto di carboidrati. L’obiettivo è di migliorare le prestazioni atletiche. Un nuovo studio, pubblicato su mSystems si concentra proprio su questi collegamenti giungendo a risultati interessanti.
- Prestazioni di un gruppo di corridori di resistenza
- Effetti dei carboidrati sulle prestazioni fisiche
- Effetti delle diete ad alto contenuto proteico sulle prestazioni fisiche
- Livelli più alti di Sk1virus e di batteri Leuconostoc
- Alterazioni minori del microbioma intestinale collegate a migliori prestazioni
- Note e approfondimenti
Prestazioni di un gruppo di corridori di resistenza
I ricercatori hanno studiato gli effetti delle diete ad alto contenuto proteico oppure ad alto contenuto di carboidrati sulle prestazioni di un gruppo di corridori di resistenza altamente addestrati. I ricercatori hanno analizzato non solo le loro prestazioni ma anche le comunità batteriche, virali e di batteriofagi dell’intestino.
Effetti dei carboidrati sulle prestazioni fisiche
I ricercatori scoprivano che i carboidrati miglioravano la prestazione nelle prove a tempo in media del 6,5%. Gli alti livelli di carboidrati, inoltre, potevano essere collegati ad una maggiore presenza di batteri Ruminococcus e Collinsella.
Effetti delle diete ad alto contenuto proteico sulle prestazioni fisiche
Notavano però, una cosa probabilmente molto più interessante: la dieta con alto contenuto proteico poteva essere collegata ad un abbassamento delle prestazioni in media del -23,3%. La dieta ad alto contenuto proteico poteva inoltre essere collegata ad una diversità ridotta e ad una composizione alterata del fageoma intestinale (i batteriofagi, ossia i virus che infettano i batteri, presenti nell’intestino).
Livelli più alti di Sk1virus e di batteri Leuconostoc
Le diete ad alto contenuto proteico, inoltre, potevano essere collegate a livelli più alti di Sk1virus e di batteri Leuconostoc. I ricercatori pensano che l’abbondanza di questo virus e di questo batterio sia la conseguenza di un rapporto predatore-preda. Gli Sk1virus, infatti, spiegano i ricercatori, sono virus fagi che sono soliti infettare i lattobacilli e i Leuconostoc fanno parte proprio di questo gruppo di batteri.
Alterazioni minori del microbioma intestinale collegate a migliori prestazioni
In generale i ricercatori notavano che le prestazioni migliori erano di quegli atleti che subivano le alterazioni minori del microbioma intestinale. Secondo i ricercatori gli atleti e le persone che li supportano, ad esempio gli allenatori, dovrebbero essere consapevoli del fatto che l’alterazione del microbioma intestinale può avere implicazioni sulle prestazioni, un’informazione importante proprio per quanto riguarda le abitudini alimentari.[1]
Note e approfondimenti
- Gut Microbial Stability is Associated with Greater Endurance Performance in Athletes Undertaking Dietary Periodization | mSystems (DOI: 10.1128/msystems.00129-22)