
Le diete globali, che vedono sempre più come alimenti primari i cibi ultra-lavorati, stanno danneggiando la salute dell’umanità a livello planetario secondo un comunicato di BMJ[1] che si rifà ad un nuovo studio pubblicato su Global Health.[2] Per “alimenti ultralavorati” i ricercatori intendono, solo per fare qualche esempio, snack di varia natura zuccherati salati, noodles istantanei, bibite varie, alimenti a base di carne ricostituita, piatti pre-preparati, biscotti e prodotti di pasticceria, eccetera.
Ingredienti “cosmetici” addizionali
Come riferisce il comunicato, molti di questi alimenti sono fatti assemblando varie sostanze alimentari e ingredienti e tra questi ci sono anche vari “cosmetici” addizionali come aromi, emulsionanti e coloranti vari. Il tutto avviene tramite una serie di processi industriali.
Secondo i ricercatori proprio l’alimento ultra-lavoratosi sta ponendo alla base della cosiddetta “dieta globalizzata”. Gli alimenti ultra-lavorati stanno diventando sempre più primari dell’alimentazione globale e lo dimostrano le vendite nonché i consumi che risultano in crescita praticamente in quasi tutti i paesi del mondo, in particolare in quelli a reddito medio-alto e in quelli a reddito medio-basso.
Il 90% dell’apporto energetico di tutta l’umanità proviene da 15 piante
Secondo il comunicato, il 90% dell’apporto energetico di tutta l’umanità proviene da 15 piante coltivate e solo tre di esse (riso, mais e grano) sfamano più di 4 miliardi di persone in tutto il mondo. Un po’ poco considerando che le specie di piante commestibili sono più di 7000 e che solo il 9% di esse rappresenta il 66% in peso di tutte la produzione agricola mondiale.
Grano, mais, soia e semi oleosi
Secondo i ricercatori una piccola manciata di specie vegetali, come il grano, il mais, la soia e i semi oleosi, sono alla base della gran parte della produzione degli alimenti ultra-lavorati che vengono prodotti e distribuiti sempre più su scala industriale.
Si tratta di un vero e proprio declino della diversificazione nei modelli alimentari umani, un declino che sta danneggiando non solo la nostra salute ma anche i gli ecosistemi della biosfera e in generale la biodiversità. Come fanno notare i ricercatori, infatti, la produzione di alimenti ultra-lavorati utilizza quantità più onerose, rispetto alla produzione degli alimenti minimamente trasformati, di acqua, di terra, di energia, di fertilizzanti e di erbicidi.
Note e approfondimenti
- Ultra-processed foods should be central to global food systems dialogue and action on biodiversity | BMJ Global Health (DOI: 10.1136/bmjgh-2021-008269)