Le persone che evitano gli alimenti contenenti glutine per scelta, quindi non per motivi legati ad allergie o a sensibilità particolari, non ricevono alcun beneficio da questa restrizione dietetica secondo un nuovo studio pubblicato su Gastroenterology e realizzato da ricercatori dell’Università di Reading, di quella di Sheffield e delo Sheffield Teaching Hospitals NHS Foundation Trust.
I ricercatori si sono avvalsi di esperimenti effettuati su persone volontarie sane che non avevano precedenti di celiachia o di sensibilità particolare al glutine. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: il primo riceveva glutine biologico, il secondo una miscela mancante di glutine sotto forma di bustine di farina da aggiungere ai propri piatti due volte al giorno. I pazienti del gruppo che assumeva glutine non riportavano effetti negativi rispetto al gruppo dei pazienti che non lo assumeva.
Secondo Paola Tosi, ricercatrice dell’Università di Reading ed una delle autrici dello studio, oggigiorno il glutine viene indicato sempre più come un elemento negativo della nostra dieta ma i cereali che lo contengono, soprattutto quando assunti in forma integrale, sono invece una fonte molto importante di nutrienti essenziali quale proteine, fibre e micronutrienti.
David Sanders, professore di gastroenterologia a Sheffield ed altro autore dello studio, ritiene che portare avanti diete senza glutine, nella convinzione che lo stesso glutine sia intrinsecamente “cattivo” in particolare per l’intestino, non porta a particolari benefici per la salute. Il glutine non causa particolari problemi allo stomaco in quei soggetti che non hanno una sensibilità particolare nei suoi confronti.
A seguito di queste convinzioni errate, sempre più persone, infatti, stanno portando avanti diete restrittive senza glutine o acquistano alimenti, prelevandoli dagli scaffali dei supermercati, facendo attenzione che non vi sia del glutine all’interno. Una vera e propria “mania” che non si poggia su alcuna base scientifica.