Difetti alla nascita come spina bifida riducibili con un integratore, ecco quale

Credito: fezailc, Pixabay, 5749676

Secondo uno studio pubblicato su BMJ Global Health, alcuni difetti alla nascita dei bambini possono essere ridotti tramite l’assunzione, da parte delle madri, di supplementi di acido folico. Nel comunicato stampa si parla di difetti del tubo neurale quali la spina bifida, un difetto alla nascita che può colpire fino a 300.000 bambini ogni anno in tutto il mondo. Altri difetti poi possono apportare disabilità e, nei casi più gravi, anche alla morte.

Integratori di acido folico di ferro

Secondo quanto spiegano i ricercatori che hanno realizzato lo studio, l’assunzione settimanale di integratori di acido folico di ferro (iron folic acid supplements, IFA), contenenti 2,8 mg di acido folico, possono ridurre il rischio di difetti del tubo neurale nei bambini fino a quattro volte di più rispetto alla quantità consigliata, considerabile come lo standard globale, di soli 0,4 mg.
I dati utilizzati durante la ricerca, come spiega Tim Green, il ricercatore che ha condotto lo studio, mostrano che il 70% delle donne che assumevano 2,8 mg di acido folico ogni settimana potevano vantare un livello di folato di globuli rossi collegabile ad un rischio più basso di difetti del tubo neurale rispetto al solo 10% delle donne che assumevano solo 0,4 mg.

Integratori di acido folico dovrebbero essere assunti da tutte le donne sessualmente attive

C’è però un problema: quando una donna si rende conto di essere incinta, risulta ormai già troppo tardi per ottenere benefici dell’IFA. E non si tratta di piccoli casi dato che la metà delle gravidanze tutto il mondo praticamente non è pianificata. Proprio per questo il ricercatore spiega: “Un integratore di acido folico dovrebbe essere assunto non solo da coloro che stanno pianificando una gravidanza, ma da tutte le donne che sono sessualmente attive”, spiega lo stesso ricercatore.

Propone che la stessa OMS raccomandi un supplemento settimanale per tutte le donne tra i 15 e i 49 anni che vivono in quei paesi in cui i livelli di anemia sono superiori al 20%, tassi che spesso si vedono nei paesi più poveri.
“È nostra raccomandazione che la formulazione ottimale di acido folico 2,8 mg sia resa ampiamente disponibile per le donne nei paesi a basso e medio reddito il prima possibile”, spiega ancora Green.

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