Le difficoltà nel sonno nei bambini artistici sarebbero causate da onde cerebrali “più superficiali” rispetto ai bambini non autistici secondo un team di ricercatori dell’Università Ben-Gurion del Negev (BGU).
Nello studio, pubblicato sulla rivista Sleep, si descrive la scoperta effettuata dai ricercatori relativa al fatto che i bambini autistici con i problemi sono più gravi mostrano un’attività cerebrale che a sua volta indica un sonno più superficiale, come spiega Ilan Dinstein della BGU.
“Abbiamo anche trovato una chiara relazione tra la gravità dei disturbi del sonno segnalati dai genitori e la riduzione della profondità del sonno. Sembra che i bambini con autismo, e in particolare quelli i cui genitori hanno riportato seri problemi di sonno, non si stancano abbastanza durante il giorno, non sviluppano abbastanza pressione per dormire e non dormono così profondamente”, riferisce Dinstein nel comunicato stampa.
I disturbi del sonno nei bambini autistici non sono una novità: già precedenti studi avevano dimostrato che una buona percentuale dei bambini con disturbi dello spettro autistico mostra anche qualche forma di disturbo del sonno, in particolare la difficoltà ad addormentarsi o frequenti risvegli.
In questo studio Dinstein e colleghi hanno esaminato l’attività cerebrale di 29 bambini autistici e di 23 bambini non autistici. I ricercatori scoprivano che le onde cerebrali dei bambini autistici erano il 25% in media più deboli di quelle dei bambini non autistici, una cosa che indica difficoltà ad entrare nella fase di sonno profondo.