L’articolo pubblicato sulla rivista Children[1] indaga come il digiuno del Ramadan influisce sui modelli di sonno e sulla forma fisica tra le giovani giocatrici di pallamano. Lo studio, condotto su atlete di età inferiore ai 14 e inferiore ai 17 anni, esplora le conseguenze del digiuno sulla qualità del sonno, sull’assunzione di nutrienti e sulle prestazioni atletiche complessive durante questo periodo.
Impatto del Ramadan su sonno e nutrizione
Durante il Ramadan, i giovani atleti hanno sperimentato cambiamenti significativi nei loro schemi di sonno. Lo studio mostra che entrambi i gruppi, sotto i 14 e sotto i 17 anni, hanno segnalato una diminuzione della qualità del sonno, caratterizzata da orari di andare a letto più tardi e durata del sonno ridotta. Queste interruzioni sono esacerbate dai programmi scolastici anticipati che costringono gli atleti a svegliarsi presto, portando a un riposo insufficiente.
La ricerca evidenzia un notevole aumento dei problemi legati al sonno durante il Ramadan, con aumenti significativi nei punteggi del Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI) e dell’Insomnia Severity Index (ISI). Lo studio suggerisce che queste interruzioni potrebbero essere collegate all’aumento dell’assunzione di carboidrati e zuccheri durante il periodo di digiuno, che potrebbe influire negativamente sulla qualità del sonno.
Le prestazioni fisiche rimangono invariate nonostante la privazione del sonno
Nonostante gli effetti negativi sul sonno, lo studio rileva che le prestazioni fisiche dei giovani atleti rimangono in gran parte inalterate dal digiuno del Ramadan. I test che misurano l’equilibrio e la forza esplosiva, come lo squat jump e il salto in lungo da fermo, non hanno mostrato differenze significative prima e durante il Ramadan.
Ciò contrasta con studi precedenti che suggeriscono che il digiuno potrebbe compromettere le prestazioni muscolari, in particolare nelle attività anaerobiche. I ricercatori attribuiscono questa resilienza ai programmi di allenamento strutturati mantenuti durante il Ramadan e all’aderenza degli atleti a routine di esercizi coerenti, che aiutano ad attenuare i potenziali impatti negativi del digiuno sulle loro capacità fisiche.