Digiuno intermittente utile per ritenzione della memoria a lungo termine nei topi

Il digiuno intermittente, una tipologia di dieta che vede la non assimilazione di cibo per diverse ore al giorno o per giorni alternati, si rivela un metodo efficiente per la ritenzione della memoria a lungo termine e per la generazione di neuroni nuovi nell’ippocampo per quanto riguarda il cervello dei topi adulti. È il risultato che hanno conseguito alcuni ricercatori dell’Istituto di Psichiatria, Psicologia e Neuroscienze (IoPPN) del King’s College di Londra.[1] La ricerca è stata pubblicata su Molecular Biology.[2]

I ricercatori hanno svolto l’esperimento su femmine di topo che hanno diviso in tre gruppi: il primo faceva da gruppo di controllo e doveva portare avanti una dieta standard; il secondo doveva portare avanti una dieta con pasti giornalieri ma con restrizioni caloriche; il terzo gruppo doveva invece sottostare ad una dieta con digiuno intermittente e con pasti consumati a giorni alterni. In totale agli ultimi due gruppi veniva somministrato il 10% di calorie in meno rispetto al primo.
[1]

L’esperimento è durato tre mesi a seguito dei quali i topi del gruppo del digiuno intermittente dimostravano una migliore conservazione della memoria a lungo termine. Analizzandone il cervello, i ricercatori scoprivano che in essi il gene Klotho risultava sovraregolato mentre la neurogenesi (produzione di nuovi neuroni) si dimostrava aumentata, sempre rispetto ai topi degli altri due gruppi.
Il gene Klotho è un gene associato all’invecchiamento, a volte denominato “gene della longevità”.[3]

Secondo Sandrine Thuret, ricercatrice dell’IoPPN ed una delle autrici principale dello studio, questi risultati spiegano i motivi per i quali il digiuno intermittente aumenta la produzione di neuroni negli adulti. Questi stessi risultati, secondo la ricercatrice, mostrano che il digiuno intermittente può migliorare la ritenzione della memoria a lungo termine.
La stessa ricercatrice, con studi simili, già in passato ha dimostrato che le diete con basso contenuto calorico possono migliorare alcune funzioni della memoria e che il digiuno intermittente può essere d’aiuto per quanto riguarda processi di apprendimento e, di conseguenza, anche per contrastare il deterioramento cognitivo che può avvenire con l’avanzare dell’età.

Note e approfondimenti

  1. Intermittent Fasting in mice demonstrably more effective at promoting long term memory retention (IA)
  2. Intermittent fasting enhances long-term memory consolidation, adult hippocampal neurogenesis, and expression of longevity gene Klotho | Molecular Psychiatry (IA) (DOI: 10.1038/s41380-021-01102-4)
  3. Klotho (biology) – Wikipedia in inglese (IA)
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