
Non esistono dimensioni extra nell’universo, almeno analizzando le onde gravitazionali. È questo il risultato a cui è giunto un gruppo di astronomi dell’Università di Chicago i quali hanno dichiarato, in uno studio apparso sul Journal of Cosmology and Astroparticle Physics, che non c’è prova, per il momento, di dimensioni spaziali extra sulla base delle analisi dei dati raccolti l’anno scorso dall’osservatorio LIGO che aveva rilevato la collisione di due stelle di neutroni attraverso le onde gravitazionali.
In particolare gli autori dello studio hanno voluto testare una teoria alternativa alla relatività generale secondo cui, su lunghe distanze, la gravità si “perde” in dimensioni aggiuntive. Ciò spiegherebbe, secondo questa teoria, perché la gravità a grossa distanza appare più debole.
I ricercatori hanno dunque analizzato le onde gravitazionali e quelle elettromagnetiche risultanti dalla collisione delle due stelle di neutroni, collisione poi catturata il 17 agosto 2017, e sono giunti alla conclusione che, anche su scale dimensionali di centinaia di milioni di anni luce, l’universo sembra avere sempre le stesse dimensioni, quelle a noi familiari: tre nello spazio e una nel tempo.
Fonti e approfondimenti
- Gravitational waves provide dose of reality about extra dimensions (IA)
- Limits on the number of spacetime dimensions from GW170817 – IOPscience (Limiti sul numero di dimensioni dello spazio-tempo da GW170817) (DOI: 10.1088/1475-7516/2018/07/048) (IA)
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