I dispositivi che raccolgono energia dal mare, come quelli che si servono del moto ondoso, non hanno poi un impatto così grande sulla vita marina, come precedentemente sospettato da qualche ricercatore o animalista, secondo il nuovo Rapporto sullo Stato della Scienza del 2020 del Pacific Northwest National Laboratory (PNNL).
I ricercatori marini che hanno prodotto lo studio hanno utilizzato i dati raccolti da numerose spedizioni e studi precedenti pubblicati negli ultimi anni per capire i possibili effetti sull’ambiente marino provocati dai dispositivi di energia rinnovabile marini.
Il nuovo rapporto di 300 pagine, pubblicato da Ocean Energy Systems (OES)-Environmental, può essere considerato come l’analisi più completa fino ad oggi su questo argomento.
Andrea Copping, un oceanografo del PNNL e uno degli autori principali dello studio, spiega: “Riteniamo che è improbabile che un numero limitato di dispositivi operativi per l’energia marina possa causare danni agli animali marini, inclusi mammiferi marini, pesci, uccelli marini subacquei e animali bentonici; possa cambiare significativamente gli habitat sul fondo del mare o nell’acqua; o cambiare il flusso naturale delle acque o delle onde oceaniche”.
Si tratta di buone notizie per tutti i sostenitori della cosiddetta “energia rinnovabile marina”, ossia quell’energia che può essere acquisita dal moto ondoso, dalle correnti oceaniche o dalle maree.
Già numerosi progetti stanno fornendo, e forniranno in futuro, sufficienti quantità di energia ad intere comunità costiere o remote, un settore che tra l’altro potrebbe creare un numero elevato di nuovi posti di lavoro in futuro per quanto concerne tutta la catena di approvvigionamento.
I fattori che gli scienziati hanno considerato, in termini di possibili conseguenze negative sull’habitat marino, sono stati il rumore subacqueo, gli eventuali campi elettromagnetici dei dispositivi, i cambiamenti nei processi oceanografici (circolazione marina, altezza delle onde, modelli di trasporto dei sedimenti, qualità dell’acqua), ostacoli creati da ormeggi e cavi e gli eventuali rischi che un animale marino si scontri con uno di questi dispositivi.
Ad oggi non sono ancora state osservate collisioni tra animali marini e dispositivi del genere ma naturalmente i dispositivi che acquisiscono energia dal mare sono ancora relativamente pochi.
Inoltre i ricercatori non hanno notato cambiamenti significativi nell’habitat marino causati da questi dispositivi.