
La condizione di disturbo da stress post-traumatico può interagire con una variante del gene klotho, un gene che è stato già precedentemente studiato perché collegato alla longevità umana e ciò produce un acceleramento dell’invecchiamento del tessuto cerebrale. La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori del National Center for PTSD del VA Boston Healthcare System e della Boston University School of Medicine (BUSM).
I ricercatori hanno analizzato i cervelli donati da vari individui alla VA National PTSD Brain Bank e hanno in particolare posto la propria attenzione sulle variazioni genetiche e eventuali collegamenti di queste ultime con il disturbo da stress post-traumatico, un disturbo mentale che di solito si verifica dopo l’esposizione a eventi traumatici tra cui guerra, incidenti stradali, abusi, eccetera.
Analizzando i possibili collegamenti i ricercatori poi ne trovavano uno: prove di invecchiamento epigenetico accelerato nel tessuto del cervello con una particolare variante genetica del gene klotho.
I ricercatori hanno quindi eseguito esperimenti molecolari di follow-up e hanno avuto la conferma che questa variante genetica può regolare la trascrizione del gene klotho.
“Questo lavoro ci consente di individuare meglio chi è a rischio di invecchiamento cellulare accelerato e, possibilmente, di insorgenza prematura di malattie (come la neurodegenerazione). Questo può aiutare a identificare le popolazioni a maggior rischio in modo che i trattamenti mirati possano essere abbinati agli individui che ne hanno più bisogno. Inoltre, i risultati indicano potenziali bersagli terapeutici (klotho) nello sviluppo di approcci farmacologici per rallentare il ritmo dell’invecchiamento cellulare”, spiega Erika Wolf, una psicologa nonché professoressa associata di psichiatria alla BUSM e autrice principale dello studio.