
Il disturbo da acquisto compulsivo, la cosiddetta “sindrome dello shopping”, non è stato accettato formalmente come diagnosi ma ora un team di ricercatori, guidato da Mike Kyrios e Dan Fassnacht, ha sviluppato quella che può essere considerata una scala misurabile per delineare la gravità di questo disturbo attraverso appositi criteri diagnostici.
La nuova scala, denominata Excessive Buying Rating Scale (EBRS), potrebbe essere un primo passo essenziale non solo per misurare la gravità di questo disturbo ma forse anche per un’accettazione formale a livello di singola diagnosi in campo medico.
Come spiega lo stesso Kyrios, prima di questo studio non esistevano misure per valutare la gravità della sindrome dell’acquisto.
Questa sindrome è causata perlopiù dalla convinzione intrinseca che l’acquisto di un determinato oggetto può portare ad una sicurezza emotiva e che il non acquistarlo può causare la perdita di un’opportunità in tal senso.
Ecco perché le persone, spesso, non possono controllare il loro impulso e continuano ad acquistare, come spiega lo stesso Fassnacht.
Secondo i due ricercatori, sarebbero le donne e i più giovani a riportare un maggior livello di gravità in relazione agli acquisti eccessivi. In generale, sono le persone che cercano di compensare le proprie carenze psicologiche e che sono più incerte riguardo al loro valore personale che hanno le probabilità maggiori di incorrere in questo disturbo.
Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Obsessive-Compulsive and Related Disorders
.
Approfondimenti
- Predicting the severity of excessive buying using the Excessive Buying Rating Scale and Compulsive Buying Scale – ScienceDirect (IA) (DOI: 10.1016/j.jocrd.2020.100509)