
Un gruppo di scienziati guidato dal professor Ben Krause-Kyora, autore principale, dell’Università di Kiel e del Max-Planck-Institut für Menschheitsgeschichte, è riuscito a rilevare il DNA dei batteri della lebbra in alcuni scheletri nella città danese di Odense, un tempo centro medioevale.
Nello specifico, i ricercatori sono riusciti a rilevare il DNA del batterio Mycobacterium leprae centinaia di anni dopo la morte non solo degli uomini che avevano infettato ma anche dei batteri stessi che avevano infettato le ossa.
La scoperta stata resa possibile anche grazie alla buona conservazione degli scheletri, caratteristica che ha permesso la scoperta del DNA della malattia dopo 700 anni.
L’eccezionalità della scoperta è stata sottolineata anche dallo stesso Krause-Kyora: “Gli scheletri sono davvero straordinari, non solo quando si tratta di trovare DNA dai batteri lebbrosi, ma anche quando si tratta di mappare il DNA umano”.
Questa scoperta potrebbe fornire nuove informazioni sulla epidemia di lebbra che scoppiò in Danimarca e nelle regioni vicine durante il medioevo e potrebbe aiutare a capire come questa malattia si sia diffusa in maniera relativamente veloce in quel periodo.
C’è da specificare che i batteri nelle ossa analizzati non sono ovviamente contagiosi in quanto morti da centinaia di anni e l’unica cosa rilevata è stata il loro DNA. Gli stessi ricercatori hanno rilevato almeno tre diversi tipi di batteri colpevoli della diffusione della lebbra da questi scheletri e ciò dimostra che diverse epidemie di lebbra scoppiarono nello stesso tempo nella regione danese in quel periodo.
Fonti e approfondimenti
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