Donne che assumono farmaci beta-bloccanti per ipertensione mostrano rischio maggiore di altra patologie

Secondo uno studio presentato su Hypertension, le donne che assumono farmaci beta-bloccanti per contrastare l’ipertensione mostrano un rischio più grande di incorrere in insufficienza cardiaca con sindrome coronarica acuta. Si parla di donne che assumono questi farmaci e che non hanno precedenti patologie cardiovascolari.

Secondo i ricercatori che hanno fatto lo studio, questi soggetti mostrerebbero una probabilità del 4,6% in più, rispetto agli uomini, di incorrere in una sindrome coronarica acuta.
I farmaci beta-bloccanti servono a ridurre l’ipertensione. I ricercatori si sono concentrati in particolare su persone, uomini e donne, con ipertensione che assumevano questi farmaci ma che non avevano avuto storie di patologie cardiovascolari e che erano poi andate incontro a sindromi coronariche acute.

“Le ricerche passate sugli effetti dei beta-bloccanti includevano una maggioranza di partecipanti uomini, quindi abbiamo cercato di esaminare come il sesso/genere gioca un ruolo nei risultati dei pazienti”, spiega Raffaele Bugiardino, professore di cardiologia all’Università di Bologna nonché l’autore principale dello studio.
Secondo Bugiardino, proprio il genere femminile è stato sottorappresentato per quanto riguarda la maggior parte delle ricerche sull’ipertensione e risulta quindi molto importante, per quanto riguarda le ricerche future, eseguire divisioni eque dei pazienti analizzati tra il genere maschile e il genere femminile.
Secondo i ricercatori, inoltre, per le donne caratterizzate da sola ipertensione senza patologie cardiovascolari risulta importante contrastare e regolare il livello di pressione sanguigna tramite la dieta e l’esercizio fisico.

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