Le donne rispondono di meno alla paura derivante da suoni improvvisi ed avversi se vicino al loro c’è un’altra persona: è questa la scoperta effettuata da un team di ricercatori dell’Università di Würzburg e dell’Università di Pechino che hanno pubblicato il proprio studio su Proceedings of the Royal Society B.
Diversamente da altri esperimenti riguardanti la paura, in questo i ricercatori ne hanno misurato il livello in maniera molto più diretta tramite sensori posti sulla pelle che misuravano le risposte chimiche.
Niente questionari e niente domande agli stessi partecipanti, dunque, modalità che di per sé è sempre inficiata dal livello di giudizio del partecipante stesso che può essere naturalmente ampiamente mutevole.
I ricercatori hanno infatti utilizzato una nuova tecnologia denominata risposta di conduttanza cutanea (skin conductance response, SCR): tramite sensori posti sulla pelle si può capire il livello di eccitazione di una persona, sia essa derivante da un istinto sessuale oppure dalla paura, in quanto sulla pelle vengono prodotti particolari composti chimici.
I sensori, tramite una piccola carica elettrica sulla pelle, misurano i cambiamenti nella conducibilità della pelle stessa, cambiamenti che sono causati dalle stesse sostanze chimiche. Più la pelle risulta conduttiva, più grande è il grado di eccitazione o il livello di paura.
I ricercatori hanno quindi eseguito degli esperimenti su 97 volontarie. Queste ultime dovevano stare sedute ad una scrivania e ascoltare rumori spaventosi ed improvvisi tramite delle cuffie.
I ricercatori scoprivano che quando le donne erano sedute da sole provavano maggiore paura rispetto a quando vicino a loro c’era un’altra persona, anche del tutto sconosciuta.