
Le donne incinte potrebbero essere esposte a delle sostanze chimiche cancerogene in cucina o comunque in casa secondo l’interessante studio realizzato da ricercatori dell’Università della California San Francisco e della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health.
I ricercatori hanno condotto uno studio analizzando i livelli di 45 sostanze chimiche nei campioni di urina di 171 donne provenienti da varie zone degli Stati Uniti. Il comunicato dell’università californiana, pubblicato oggi, spiega che i risultati dell’interessante studio che hanno condotto mostrano che sostanze come la melamina, l’acido cianurico e le ammine aromatiche sono state trovate in quasi tutti i campioni prelevati dalle partecipanti che hanno realizzato.
L’esposizione alla melamina e alle ammine aromatiche, spiega il comunicato, può avvenire in vari modi: tramite l’aria, assumendo cibi contaminati o anche solo ingerendo della polvere in casa. L’esposizione può avvenire anche tramite l’acqua del rubinetto o dai vari prodotti che abbiamo in casa e che contengono coloranti, plastica e pigmenti vari. Secondo Tracey J. Woodruff si tratta di sostanze chimiche che “destano seria preoccupazione a causa dei loro legami con il cancro e la tossicità dello sviluppo”. Inoltre, secondo la ricercatrice, si tratta di sostanze che, almeno negli Stati Uniti, “non sono monitorate di routine”.
La melamina può trovarsi in oggetti quali le stoviglie, la plastica, i vari suppellettili che abbiamo in cucina e i finanche i pesticidi. Il suo sottoprodotto principale, poi, l’acido cianurico, può trovarsi nei disinfettanti e nei solventi per la pulizia delle piscine. Le ammine aromatiche, invece, possono trovarsi nelle tinture per i capelli, nel mascara, nelle vernici, nell’inchiostro usato per fare i tatuaggi, nel tabacco e nei gas di scarico.
Alcuni studi condotti sugli animali divenute, hanno suggerito che la melamina può essere dannosa anche per le funzioni cerebrali. I risultati di questo studio, spiegano i ricercatori, infondono preoccupazioni soprattutto per la salute delle donne in gravidanza e dei feti: si tratta di sostanze cancerogene che possono provocare problemi allo sviluppo del feto durante la gravidanza, come spiega Giehae Choi, una ricercatrice della Johns Hopkins che ha partecipato allo studio.[1]