C’è stato un netto aumento delle piante acquatiche e di quelle terrestri, anche di alberi come olmi e betulle, a seguito dell’evento che 66 milioni di anni fa scatenò un’estinzione di massa, evento che si crede essere l’impatto di un meteorite al largo delle coste dell’odierno Messico.
Il nuovo studio, apparso sulla rivista Paleogeografia, Paleoclimatologia, Paleoecologia, è stato realizzato da un team di ricercatori della McGill University che hanno analizzato soprattutto i sedimenti nei fiumi a sud del Saskatchewan, una provincia centrale del Canada.
L’analisi di questi sedimenti mostra, infatti, che subito dopo questo evento c’è stato un aumento delle piante e un’espansione delle foreste e questo deve essere dovuto all’estinzione degli animali erbivori, soprattutto dei dinosauri che mangiavano piante.
Gli stessi ricercatori hanno inoltre scoperto che, nel corso dell’evento di estinzione, i cambiamenti riguardanti i modelli delle precipitazioni di pioggia possono essere considerati come minori e di breve durata. Si tratta di un fattore importante, come spiega Peter Douglas del Dipartimento di Scienza della Terra e dei Pianeti della McGill, un autore serio dello studio, in quanto, rifacendosi alla nostra attuale situazione, diversi scienziati hanno infatti stimato che sono proprio i cambiamenti nelle precipitazioni ad avere un impatto profondo su umani, animali e sugli ecosistemi in generale. Inoltre questo studio potrebbe essere utile per restringere i fattori che hanno portato alla scomparsa dei dinosauri dal nostro pianeta oltre che per comprendere l’impatto che attualmente stiamo avendo sugli habitat.