Dove si schianterà la stazione spaziale cinese? Scienziati preoccupati

Gli scienziati non sono attualmente ancora sicuri dell’area della superficie terrestre in cui potrà schiantarsi Tiangong-1, la navicella spaziale cinese lanciata nel 2016 ed esplosa in orbita. Il modulo, che attualmente viene monitorato dalle agenzie spaziali di tutto il mondo, si trova ad un’altitudine di circa 240 chilometri e si prevede possa essere attratto irrimediabilmente dalla Terra in uno spazio di tempo compreso tra il 27 marzo l’8 aprile.

Si tratta di uno degli oggetti artificiali più grandi a rientrare nell’atmosfera terrestre senza essere diretto verso l’oceano, una sorta di standard per tutti gli oggetti in rientro, ed è proprio per questo qualcuno ritiene possa creare danni nel caso malaugurato dovesse impattare su un centro abitato.
Secondo gli esperti, le aree del mondo che hanno maggiore probabilità di vedersi fiondare addosso questo modulo infuocato (che non dovrebbe bruciarsi del tutto nell’atmosfera in quanto troppo grande e massiccio) sono Nord e il Sud America, Cina, Medio Miente, Africa, Australia, alcune parti dell’Europa e varie zone dell’oceano Pacifico e dell’oceano Atlantico (forse si faceva prima a dire quali zone non corrono il rischio…).

Il problema è che gli ingegneri cinesi dietro al progetto del Tiangong non hanno svelato alcun dettaglio costruttivo, Neanche sui materiali utilizzati. Ad esempio non si sa se sono presenti serbatoi con un carico di carburante a bordo. Questi serbatoi, inoltre, potrebbero contenere idrazina tossica che rappresenterebbe un problema nel caso il modulo dovesse atterrare in una zona popolata.
L’intero modulo della stazione spaziale, benché molto più piccolo della Stazione Spaziale Internazionale, pesa comunque 8,5 t e vanta dimensioni di 10 × 3 metri; più o meno la stessa dimensione dei veicoli che si utilizzano proprio per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale.

In ogni caso le probabilità che un essere umano venga ferito dal modulo in discesa verso la Terra sono di 1 su 10000. La zona precisa dell’impatto sarà conosciuta solo durante le ultime ore del rientro e in ogni caso, anche durante le ultimissime fasi, qualche pezzo, data la grande velocità, potrebbe staccarsi ed essere proiettato a migliaia di chilometri di lontananza.

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