
Un gruppo di astronomi dell’Istituto RIKEN in Giappone e dell’Istituto SRON dei Paesi Bassi dichiara di aver individuato due ammassi di galassie giganteschi in corso di fusione.
Si tratta della prima volta che vengono individuati ammassi di galassie che si “scontrano”, qualcosa di difficile da individuare per un motivo abbastanza semplice: un processo di fusione che vede coinvolti due ammassi di galassie, i più grandi oggetti cosmici conosciuti, giganteschi rispetto anche alla dimensione di una sola galassia, avvengono su strutture a larghissima scala e richiedono tempi letteralmente cosmici.
Ne risulta che possiamo osservare praticamente solo una istantanea di un processo che può durare miliardi di anni. Un processo che comunque, si crede, richiede varie fasi che sono oggetto di studio.
La fortuna è rappresentata dal poter individuare i due ammassi nella fase in cui cominciano a toccarsi l’uno con l’altro.
In questa fase è più facile comprendere che si tratta di ammassi di galassie si stanno fondendo e soprattutto si possono ottenere più informazioni riguardo a questo processo.
Secondo la teoria riguardante la fusione degli ammassi di galassie, questa fase risulterebbe relativamente breve: ne consegue la grande difficoltà nell’individuazione.
È un po’ come fotografare, spiegano i ricercatori, il momento in cui una goccia di pioggia tocca la superficie dell’acqua diuno stagno durante la forte pioggia.
Oltre alla rapidità di questa fase e alla difficoltà di intercettarla, ci sono tutte le difficoltà dovute agli elementi di disturbo rappresentati dalle altre gocce che stanno per piombare sulla superficie dell’acqua ma che si trovano in fasi diverse.
Allo stesso modo gli astronomi hanno dovuto scartare tutti gli altri ammassi di galassie con varie increspature e forme strutturali che implicano una fusione iniziata in passato per trovare quella fusione che si trova nella fase che a loro interessa.
I ricercatori hanno scoperto, analizzando questi due ammassi di galassie si stanno scontrando, che durante lo “scontro” si crea una sorta di “shock da fusione”: una zona calda fatta sostanzialmente digas con una temperatura di 100 milioni di gradi che si prevede possa estendersi e finanche superare i confini stessi degli ammassi.
Approfondimenti
- SRON – Clusters van melkwegstelsels betrapt bij eerste kus (IA)
- Observations of a pre-merger shock in colliding clusters of galaxies | Nature Astronomy (IA) (DOI: 10.1038/s41550-019-0798-8)
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