Due nuovi esopianeti trovati grazie ad intelligenza artificiale di Google

Lo abbiamo già specificato in precedenza: l’intelligenza artificiale e soprattutto la tecnica del machine learning risulteranno fondamentali per “scavare” tra le quantità gigantesche di dati che i telescopi presenti e futuri, sia quelli spaziali che terrestri, ci forniranno onde effettuare nuove scoperte.
Una conferma arriva da due nuovi esopianeti scoperti utilizzando i sistemi di intelligenza artificiale di Google.

Due nuovi esopianeti

Gli astronomi dell’Università del Texas di Austin annunciano infatti due nuovi pianeti extrasolari scoperti rovistando nell’archivio dei dati del telescopio spaziale Keplero che non smette, dunque, di fornire nuove sorprese (e non smetterà neanche per i prossimi anni grazie all’enorme quantità di dati che ci ha fornito in tutto questo tempo, molti dei quali non sono stati ancora “toccati” da alcun esaminatore umano).

K2-293b e K2-294b

I due pianeti sono stati denominati K2-293b, orbitante intorno ad una stella lontana 1300 anni luce, e K2-294b, orbitante invece intorno ad una stella distante 1230 anni luce, entrambe situate nella costellazione dell’acquario.
Entrambi sono molto vicini alla loro stella, hanno brevi periodi orbitali, sono poco più grandi della Terra e sono considerati caldi, come specifica Anne Dattilo, studentessa della UT Austin che ha realizzato lo studio insieme al collega Austin Andrew Vanderburg e all’ingegnere di Google Christopher Shallue.

Algoritmo di Google e conferma con telescopi terrestri

Le due stelle sono state trovate grazie all’algoritmo di Google che ha aiutato i ricercatori ad effettuare la ricerca nei dati in modo uniforme e a correggere i dati di alcuni di quei pianeti non allineati correttamente e che non possono essere notati con una ricerca di tipo “umano”.
A seguito della scoperta tramite l’analisi dei dati, la presenza dei due pianeti è stata poi confermata tramite osservazioni con telescopi terrestri, nello specifico il telescopio dell’Osservatorio Whipple in Arizona dello Smithsonian Institution e il telescopio Gillett al Gemini Observatory nelle Hawaii.

Intelligenza artificiale: il futuro per la caccia agli esopianeti

La scoperta di questi due esopianeti si rivela dunque importante perché rappresenta ciò che dovrebbe essere il futuro per quanto riguarda la caccia pianeti extrasolari.
Lo stesso algoritmo, infatti, potrebbe essere applicato anche alla missione di TESS, il nuovo telescopio spaziale lanciato nell’aprile 2018 dalla NASA, pensato proprio per scoprire nuovi esopianeti.

Fonti e approfondimenti

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