
Un team di ricercatori guidato da un professore dell’Università dell’Arizona, Vishnu Reddy, ha effettuato nuovi calcoli riguardanti l’asteroide Apophis. Quest’ultimo è un asteroide che ha suscitato tantissimo scalpore, come spiega Space.com, sin da quando è stato scoperto nel 2004. Per un po’ di tempo gli scienziati non hanno avuto dati a sufficienza per dirimere i dubbi riguardanti la probabilità di impatto di questo asteroide, che ha un diametro stimato tra 270 e 410 metri, con la Terra in un passaggio ravvicinato che avverrà nel 2029. Calcoli successivi hanno poi abbassato di molto le probabilità, almeno per quanto riguarda il 2029.
Dati non sufficienti per escludere del tutto l’impatto fino al nuovo studio
Le probabilità stimate dagli scienziati sono diventate molto più basse ma la possibilità di un impatto ancora non è stata esclusa del tutto. Già nel dicembre del 2020 il Minor Planet Center dell’International Astronomical, un’organizzazione che raccoglie tutti i dati relativi agli asteroidi e alle comete, ha dichiarato di non avere un quantitativo sufficiente di dati per escludere del tutto un impatto con Apophis.
Le nuove analisi con il Goldstone Solar System Radar
Proprio per queste mancanze il team di ricercatori ha voluto eseguire nuovi calcoli utilizzando anche i dati raccolti dal Goldstone Solar System Radar, un sistema radar usato per analizzare gli oggetti presenti nel sistema solare i cui radiotelescopi si trovano in un deserto della California.
I ricercatori hanno effettuato nuove analisi della velocità e della distanza dell’asteroide e con questi dati hanno potuto finalmente escludere categoricamente una possibile collisione nel 2029 e comunque almeno per i prossimi 100 anni.
“Finto esercizio di difesa planetaria”
In ogni caso, come spiegano i ricercatori nell’abstract di uno dei due studi che hanno pubblicato, questo sforzo, che ha visto i ricercatori ricalcolare varie caratteristiche fisiche di Apophis con i dati raccolti durante l’avvicinamento del 2020-2021, è stata anche un “finto esercizio di difesa planetaria”. Tra l’altro i ricercatori hanno confermato che l’asteroide ha una forma allungata con un diametro di circa 340 metri (con un margine di errore di 70 metri). Novo angina essere In tal senso il nuovo studio si rivelerà utile anche per capire l’efficacia di tutta quella catena di risposte che la NASA e in generale i governi mondiali potrebbero mettere in atto dal momento del rilevamento iniziale per mitigare gli effetti di un impatto con un asteroide del genere.
L’energia che si libererebbe da un impatto con Apophis
Come spiega l’articolo di Space.com, inoltre, un team di ricercatori dell’Ames Research Center della NASA ha effettuato delle analisi riguardanti il possibile quantitativo di energia che si libererebbe qualora Apophis impattasse con la Terra. Un impatto del genere libererebbe circa 8,5 x 10^19 joule di energia. Si tratta di 20 milioni di kilotoni, un’esplosione 10.000 volte più potente di quella della meteora di Chelyabinsk, esplosa nei cieli russi nel 2013. Il danno sarebbe enorme, in particolare dell’impatto avvenisse nei pressi del centro abitato, ma sarebbe ancora classificabile su scala regionale. L’asteroide Apophis non è abbastanza grande per causare un’estinzione globale e per poterci cancellare dalla faccia della Terra.
Note e approfondimenti
- NEOWISE Observations of the Potentially Hazardous Asteroid (99942) Apophis – IOPscience (DOI:/10.3847/PSJ/ac66d1)
- Apophis Planetary Defense Campaign – IOPscience (DOI: 10.3847/PSJ/ac66eb)