Ecco come animali morirono durante la più grave estinzione di massa di 250 milioni di anni fa

Credito: Romolo Tavani, Shutterstock, ID: 1409792699

Un evento di estinzione di massa avvenuto all’incirca 250 milioni di anni fa, durante la parte conclusiva del permiano, è stato causato, secondo la maggior parte dei ricercatori, da un evento precedente che ha visto l’emissione di molti gas serra da parte dei vulcani siberiani. Questi gas serra provocarono un riscaldamento globale.
Ma esattamente questo calore come ha provocato la morte di centinaia di milioni di animali e le estinzioni di massa?

Microbi cominciarono a “respirare” solfato

Per rispondere a questa domanda, un team di ricercatori dell’Università della California a Riverside ha realizzato un nuovo studio pubblicato su Nature Geoscience.[1]
L’estinzione della fine del permiano di 251 milioni di anni fa portò alla scomparsa dell’81% delle specie marine e del 70% delle specie di vertebrati della terraferma. È l’estinzione di massa più grave, in termini di specie scomparse.
I ricercatori hanno realizzato nuovi modelli giungendo alla conclusione che, dopo l’emissione nell’atmosfera dei gas serra da parte dei vulcani siberiani, i microbi hanno cominciato a “respirare” il solfato producendo idrogeno solforato. Si tratta di un gas che ha un odore molto forte, che assomiglia a quello delle uova marce. Questo gas risulta molto velenoso per gli esseri viventi, almeno per la maggior parte di essi, come spiega Dominik Hülse, uno dei ricercatori che ha partecipato allo studio.

Emissione di idrogeno solforato

Alcuni gruppi di microbi oceanici, a causa dell’aumento delle temperature, cominciarono a consumare più velocemente l’ossigeno lasciandone molto poco per gli organismi più grandi così come per molti altri gruppi di microbi e per le piante. Mancando l’ossigeno, molti microbi cominciarono infatti a produrre solfato e ad espellere le sostanze tossiche come l’idrogeno solforato.

Euxinia

Si venne a creare una condizione denominata “euxinia” in cui l’acqua è, sostanzialmente, più povera d’ossigeno e molto più ricca di idrogeno solforato. Questo ciclo tossico e puzzolente iniziò nelle zone più profonde degli oceani ma queste zone, con l’aumento delle temperature provocato dall’emissione di gas serra da parte dei vulcani, si spostarono sempre più verso l’alto e si ingrandirono sempre di più avvelenando sempre più animali.

Situazione odierna simile

Lo suggeriscono le firme chimiche rinvenute nei campioni di sedimento. La stessa situazione si sta verificando, in misura naturalmente minore, con i cambiamenti climatici in corso. L’esaurimento dell’ossigeno nei mari è un fenomeno che si sta verificando anche oggi, anche se in misura minore rispetto a 250 milioni di anni fa, a causa del cambiamento climatico in corso.

Il caso del Dominguez Channel

Inoltre il fenomeno delle acque euxiniche può essere osservato, perché artificialmente provocato dall’uomo, anche in alcuni luoghi come il Dominguez Channel, un fiume nei dintorni di Los Angeles. In questo corso d’acqua, infatti, nel settembre del 2021 fu rilasciato etanolo a causa di un incendio in un magazzino. La vegetazione del canale morì e fu consumata dei microbi. Questi ultimi cominciarono a produrre idrogeno solforato e ciò provocò, tra l’altro, un odore fortissimo nei dintorni del canale. Diverse persone che vivevano nei dintorni riferirono di aver avuto diarrea, vomito, insonnia, vertigini e altri sintomi.

Note

  1. End-Permian marine extinction due to temperature-driven nutrient recycling and euxinia | Nature Geoscience (DOI: 10.1038/s41561-021-00829-7)
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