
Noi essere umani, rispetto agli altri mammiferi e in generale agli altri animali, siamo molto bravi nel riconoscere e in generale nell’elaborare i volti. Ad esempio siamo bravissimi nel percepire e nel riconoscere un volto che abbiamo già visto.
Esistono infatti specifiche regioni del cervello specializzate proprio per queste funzioni. Ma cosa osserviamo in prima istanza quando guardiamo la faccia di qualcuno? Guardiamo prima le proprietà generali o prima i dettagli?
Cervello decodifica innanzitutto sesso ed età
Uno studio, prodotto da un gruppo di neuroscienziati del McGovern Institute for Brain Research e pubblicato su Nature Communications, rivela che il cervello, per prima cosa, decodifica due caratteristiche principali quando osserviamo un volto: il sesso e l’età.
I ricercatori, invece di utilizzare la classica risonanza magnetica funzionale, che si rivela troppo lenta per tenere il passo con questi processi che funzionano a livello di millisecondi, hanno utilizzato una particolare tecnica, denominata magnetoencefalografia e sviluppata dal ricercatore del MIT David Cohen, che rileva anche le minuscole fluttuazioni dei campi magnetici che si sviluppano con l’attività elettrica del cervello.
Dati recepiti in pochi millisecondi
I ricercatori hanno scoperto che, tramite un breve sguardo, estraiamo in pochi millisecondi i principali dati relativi alla persona che stiamo osservando, come sesso, età ed eventualmente l’identità, se il soggetto è già conosciuto.
Secondo i risultati della ricerca, infatti, il cervello risponde a tratti grossolani, come il genere di un volto, in maniera molto più veloce rispetto all’identità del volto stesso. In 60-70 millisecondi, il cervello ha già decodificato l’età e il sesso della persona che stiamo guardando e solo 30 millisecondi dopo inizia ad elaborare l’identità, nel caso la persona sia riconosciuta.
Studio utile per la prosopagnosia?
Questo studio potrebbe rivelarsi, tra le altre cose, molto utile per approfondire i casi di prosopagnosia, una condizione per la quale alcune persone sono incapaci di identificare le facce, anche quelle dei familiari, ma allo stesso tempo non hanno problemi a determinarne il genere, cosa che aveva già dato alcuni indizi relativamente al fatto che queste caratteristiche sono riconosciute dal cervello in maniera indipendente.
Fonti e approfondimenti
- What’s in a face? | MIT News (IA)
- How face perception unfolds over time | Nature Communications (DOI: 10.1038/s41467-019-09239-1) (IA)