
Qual è il percorso preciso che effettua il parassita della malaria una volta che entra nel corpo da infettare e come si prepara il parassita stesso prima della puntura? A questa domanda hanno cercato di dare una risposta alcuni ricercatori tra cui Stefan Kappe, esperto di malaria del Seattle Children’s Center for Global Infectious Disease Research.
Insieme al suo team, il ricercatore ha pubblicato un articolo su Nature Communications riguardante le modalità che il parassita della malaria adotta per replicarsi in maniera più efficiente nel corpo da infettare.
A seguito della puntura della zanzara, il parassita Plasmodium si introduce prima nella pelle e quindi nei vasi sanguigni. Tramite questi ultimi raggiunge il fegato e qui comincia ad infettare migliaia di cellule le quali poi irrompano nel flusso del sangue e si diffondono in tutto il corpo innescando quella che viene considerata come la fase ematica della malattia.
Quello che hanno scoperto Kappe e colleghi, in particolare, è che il parassita, quando si trova ancora nelle ghiandole salivari della zanzara, e quindi quando non è ancora entrato nel corpo da infettare, comincia già a prepararsi per il suo viaggio.
Comincia a produrre le proteine di cui avrà bisogno per infettare il fegato quando si trova ancora nella zanzara. Questo stato di “attesa” può perpetrarsi per giorni o addirittura settimane, periodo durante il quale il parassita resta in attesa che l’evento imprevedibile, la puntura, possa accadere da un momento all’altro.
La malaria continua ad infettare più di 300 milioni di persone ogni anno e ne uccide circa 435.000 in tutto il mondo.
Questa scoperta potrebbe rivelarsi molto interessante per la creazione di eventuali metodi per impedire al parassita di infettare il fegato. Queste stesse proteine, per esempio, potrebbero essere utilizzate come bersaglio per nuovi farmaci e vaccini
Attualmente, infatti, non esiste ancora un vaccino considerabile come efficace per sconfiggere la malaria.
Approfondimenti
- Transcriptomics and proteomics reveal two waves of translational repression during the maturation of malaria parasite sporozoites | Nature Communications (IA) (DOI: 10.1038/s41467-019-12936-6)
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