
C’è un’altra zona del mondo che sta soffrendo per gli incendi boschivi ed è l’Alaska.
Un nuovo studio, condotto dal Lawrence Berkeley National Laboratory del Dipartimento dell’Energia statunitense, ha preso in considerazione la possibilità, per nulla remota, che questi incendi continuino regolarmente e ha previsto le conseguenze che questa situazione potrebbe causare.
In combinazione con i cambiamenti climatici e con il riscaldamento globale in corso, l’aumento degli incendi nella zona dell’Alaska, secondo i ricercatori, spingerà sempre più ad una maggiore diffusione delle piante latifoglie caducifoglie a danno degli iconici alberi di conifere sempreverdi che caratterizzano la stessa Alaska.
Liberarsi delle foglie stagionalmente, infatti, potrebbe rappresentare un vantaggio evolutivo non indifferente se gli incendi dovessero diventare la norma.
Sempre secondo i ricercatori, entro il 2100 gli alberi di conifere sempreverdi diminuiranno in Alaska del 25%, così come diminuiranno le piante erbacee non legnose, come licheni e muschio. Il tutto a vantaggio delle latifoglie che diventeranno sempre più dominanti, quasi raddoppiando in numero.
Uno spostamento evolutivo del genere della vegetazione avrà poi conseguenze per l’ecosistema della regione e probabilmente per il clima dell’intero Nordamerica.
Come spiega Zelalem Mekonnen, Membro del Berkeley Lab e primo autore dello studio, “l’espansione delle foreste decidue di latifoglie in un clima più caldo può portare a numerosi feedback ecologici e climatici che influenzano il ciclo del carbonio degli ecosistemi settentrionali”.
Ad esempio un maggior numero di piante che perdono foglie in base alla stagione comporterà un maggior livello di decomposizione microbica del suolo ed una maggiore traspirazione a causa della perdita di umidità attraverso le stesse foglie cadute.
Si tratta di processi che, secondo i ricercatori, amplificano lo stesso riscaldamento climatico.
La ricerca è stata pubblicata su Nature Plants.
Approfondimenti
- Expansion of high-latitude deciduous forests driven by interactions between climate warming and fire | Nature Plants (IA) (DOI: 10.1038/s41477-019-0495-8)
Articoli correlati
- Suoli forestali hanno bisogno di molti decenni per riprendersi dagli incendi e dal disboscamento (24/1/2019)
- Più antica foresta fossile al mondo scoperta in cava di New York (20/12/2019)
- Piante dell’Artico diventano più alte e si spostano più a sud a causa dei cambiamenti climatici (28/9/2018)
- Foreste tropicali, scoperta una temperatura “punto di non ritorno” (23/5/2020)
- Ricercatori di Stanford propongono di appiccare incendi per prevenirli (27/1/2020)
- Negli anni 2010 piante hanno catturato molto meno carbonio rispetto agli anni 90 (6/3/2020)
- Terreni tropicali emettono più CO2 nell’ambiente di quanto calcolato in precedenza (12/8/2020)
- Anni 2010, decennio più caldo della storia secondo ONU (5/12/2019)