
È stata presentata al 256º ational Meeting & Exposition dell’American Chemical Society (ACS) quella che può essere considerata come la prima retina artificiale ultrasottile al mondo, così sottile che gli stessi ricercatori parlano di materiali 2D.
Si tratta di un foglio flessibile che, secondo gli stessi ricercatori potrebbe restituire la vista a tutte quelle persone nel mondo che patiscono malattie retiniche (si parla di milioni di individui e di patologie quali la degenerazione maculare, la retinopatia diabetica e la retinite pigmentosa).
Fino ad oggi le protesi retiniche, spesso a base di silicio, si sono rivelate in parte rigide, poco flessibili e fragili, caratteristiche in base alle quali la loro applicazione è sempre stata difficile a casa dalla naturale curvatura della pupilla. Ciò si traduce in immagini sfocate o distorte e in un affaticamento a lungo termine se non in danni al tessuto oculare.
La nuova retina 2D è stata realizzata con materiali quali grafene, disolfuro di molibdeno e sottili strati di oro, allumina e nitrato di silicio. La nuova retina, che vanta la forma di un icosaedro, si adatta in maniera naturale alle dimensioni e alla forma di una retina naturale.
La stessa tecnologia, secondo Nanshu Lu, uno dei ricercatori a capo del progetto, potrebbe essere un giorno utilizzata anche per monitorare l’attività cardiaca e quella celebrale integrando questi sottili materiali in tatuaggi elettronici.