
Al Massachusetts Institute of Technology sono soliti creare strutture robotiche che destano sempre un po’ di meraviglia. In uno dei laboratori dell’istituto stanno lavorando al “mini cheetah” , letteralmente “mini ghepardo”, una versione più piccola di un altro robot simile, denominato Cheetah 3.
Questo robot quadrupede si rivela più leggero e dunque più elastico e può vantare una gamma di movimenti più ampia rispetto al suo predecessore.
Mini cheetah può piegarsi e allargare le gambe, cosa che gli permette di camminare anche lateralmente, ed è adattissimo per muoversi su terreni sconnessi ad una buona velocità (circa il doppio della velocità di una camminata media umana).
Si raddrizza rapidamente quando viene spinto e cade lateralmente ma la sua caratteristica più interessante è relativa al fatto che sa compiere un “backflip”, ossia un salto mortale all’indietro, un movimento a 360° effettuato da posizione ferma e eretta.
Il robot, che è già stato definito “indistruttibile” dai suoi creatori, è modulare: la maggior parte delle parti, ad esempio gli arti, può essere cambiata con facilità. Oggi in gamba è azionata da tre motori elettrici relativamente economici e dunque facilmente sostituibili senza alcuna fase di riprogettazione. Questo significa che se si rompe, non risulta molto costoso sistemarlo.
Ora i ricercatori stanno lavorando ad un sistema di”atterraggio”: vogliono che il robot possa essere lanciato, anche dalla finestra di un edificio, per esempio, senza che subisca troppe conseguenze, anzi si deve rialzare e continuare a camminare e in generale ad eseguire i suoi compiti.
Al MIT stanno già pensando di prestare questo mini ghepardo ad altri gruppi di ricerca e in laboratori ingegneristici onde testare nuove algoritmi, nuove manovre e in generale nuove, originali ed innovative modalità di utilizzo di questo robot piccolo e dinamico.